giovedì 5 dicembre 2013

Isee, Cgil: Attuare controlli, ridefinire soglie e verificare effetti

"Attuare controlli, ridefinire le soglie e verificare gli effetti". Sono queste le indicazioni fornite dal segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito al nuovo indicatore della situazione economica, approvato dal Cdm, nel sottolineare come sia un "bene, seppure in ritardo l'approvazione del nuovo Isee.  La riforma era necessaria per risolvere le iniquità e le inefficienze che caratterizzano l'attuale strumento”.




Per la dirigente sindacale “è positivo che si assegni un peso maggiore alla componente patrimoniale, sia mobiliare che immobiliare, rispetto al reddito; che si introduca il cosiddetto 'Isee corrente', cioè il calcolo del reddito attuale effettivo delle persone che in corso d'anno hanno, ad esempio, perso il lavoro; che si introduca un efficace e generalizzato sistema di controlli, la cui assenza permette l'accesso alle agevolazioni agli evasori fiscali e penalizza i contribuenti onesti, e soprattutto i lavoratori dipendenti e i pensionati; che si rendano omogenei i criteri di determinazione della capacità economica delle famiglie in tutto il territorio nazionale”.

Secondo Lamonica, però, “ci sono alcuni interrogativi su cui ci aspettiamo risposte chiare, soprattutto sul sistema dei controlli che è il vero snodo per impedire che la riforma rimanga sulla carta. Giusta e necessaria la previsione dell'acquisizione diretta delle informazioni già a disposizione della Pubblica Amministrazione e l'incrocio delle banche dati, ma i tempi di realizzazione previsti (il primo decreto entro un anno, e gli altri?) e l'assenza di risorse destinate alla messa a punto del nuovo sistema, fanno temere che, al di là delle intenzioni, nei fatti gli evasori fiscali continuino a godere anche dell'inaccettabile privilegio di fruire di servizi e prestazioni che non contribuiscono a finanziare”.

Adesso però, sostiene il segretario confederale Cgil, “bisogna avere grande attenzione all'effetto che si produrrà sulla condizione delle persone e delle famiglie. In particolare va aperto il confronto tra governo, sistema delle autonomie locali e organizzazioni sindacali, sulla ridefinizione delle soglie che consentono l'accesso alle prestazioni agevolate, perché va evidentemente impedito che quando entrerà in vigore il nuovo strumento si determini di fatto - conclude Lamonica - un fittizio aumento dei valori che finirebbe per escludere ulteriori fasce sociali dall'accesso a prestazioni e servizi”.

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