venerdì 2 agosto 2013

Scarabeo: Bianchi continua a non voler capire !

Si apprende di un comunicato del 1° agosto 2013, proveniente da Ittierre S.p.A., in persona del suo amministratore delegato Antonio Bianchi e indirizzato alle Organizzazioni Sindacali in merito alla nota questione della istruttoria sulla fidejussione richiesta a garanzia dell’operazione che vede coinvolta, tra i diversi soggetti, anche la stessa Ittierre.








Tale comunicato fornisce una ricostruzione errata e confusa dello schema tecnico-giuridico dell’eventuale operazione e degli atti ad essa correlati, presentando altresì affermazioni visibilmente diffamatorie e comunque destituite di fondamento.

Ci si riferisce in particolare al punto 4) del suddetto comunicato nel quale si asserisce che “la formulazione della delibera regionale, in merito alla fidejussione, presenta delle anomalie e degli illeciti penali (vedi par condicio creditorum)”.

A questo proposito corre l’obbligo di precisare quanto segue a Ittierre S.p.A. e a tutti coloro che avessero frainteso il senso e lo schema giuridico dell’operazione:

- non esiste alcuna delibera regionale in merito alla concessione di una fidejussione. Al contrario la fidejussione verrebbe eventualmente concessa, e dunque deliberata, da Finmolise S.p.A., con le disponibilità  pubbliche del Fondo di Garanzia che assiste alcuni degli strumenti anticrisi attivabili nel territorio molisano, come da valutazioni e determinazioni del “Comitato di Pilotaggio Anticrisi”, tenutosi in data 27 luglio 2013;

- il "Memorandum of Understanding" (contenente anche lo schema dell’operazione) sottoposto all’approvazione di tutti i soggetti coinvolti nell’operazione, e non soltanto di Ittierre S.p.A., costituisce un atto negoziale di impegno volontario, che riveste una doverosa e imprescindibile funzione di salvaguardia delle risorse pubbliche eventualmente vincolate a garanzia dell’operazione.

È assolutamente falsa e diffamatoria l’affermazione secondo cui lo schema dell’operazione presenterebbe anomalie e illeciti penali con riferimento alla violazione della par condicio creditorum.

A questo proposito si precisa, come già fatto presente più  volte a Ittierre S.p.A. nei diversi tavoli di confronto aperti, che l’operazione prevede necessariamente l’operatività di Ittierre S.p.A. in bonis, assegnando dunque una discrezionale priorità ai dipendenti e ai creditori molisani. In tal senso non viene nemmeno presa in considerazione la paventata problematica riguardante una violazione della par condicio creditorum, per l’ovvia notazione secondo cui tale problematica ha rilevanza solo con riferimento all’attivazione di procedure concorsuali nei confronti di Ittierre S.p.A..

Diversamente si sarebbe portati a credere che la gestione di Ittierre S.p.A. stia nascondendo che l’operatività della stessa non potrà  continuare anche in presenza dell’intervento di Finmolise S.p.A., con conseguente apertura di una procedura concorsuale. Sarebbero allora ben più gravi i problemi per Ittierre S.p.A. che – più  che di par condicio creditorum – dovrebbe preoccuparsi di non incorrere in fattispecie a rilevanza penale che potrebbero riguardare potenziali atti distrattivi del proprio patrimonio, in presenza di presupposti per l’apertura delle menzionate procedure concorsuali.

Inutile dire che tali esiti non sono assolutamente compatibili con l’intervento di Finmolise S.p.A. nell’operazione per il tramite di una garanzia di natura pubblica.

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