Nel mese di luglio 2013 si è realizzato un fabbisogno del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 8.800 milioni, che si confronta con un avanzo di 1.998 milioni del mese di luglio 2012.
Il peggioramento riflette cambiamenti nei tempi di versamento delle imposte ed il pagamento dei debiti pregressi delle Pubbliche Amministrazioni. Nei primi sette mesi dell’anno i prelievi dalla tesoreria delle risorse destinate al pagamento dei debiti pregressi ammontano a circa 4.000 milioni. Inoltre, i rimborsi fiscali sono risultati di 3.150 milioni superiori a quelli dello stesso periodo del 2012.
Il dato cumulato per l’anno 2013 è in linea con le previsioni del DEF. Il maggior fabbisogno 2013 rispetto al 2012 è dovuto, tra l’altro, a partite finanziarie quali la partecipazione al fondo ESM e l’aumento di capitale della BEI.
Il peggioramento del fabbisogno del mese è dovuto, in gran parte, alla diversa platea di contribuenti interessati dallo slittamento dei versamenti fiscali deciso nei due anni a confronto – dal mese di giugno a quello di luglio e dal mese di luglio a quello di agosto – platea molto più numerosa nell’anno 2012 rispetto al 2013.
Ai fini di un confronto omogeneo si ritiene utile, pertanto, commentare le risultanze relative ai bimestri giugno-luglio 2012 e 2013. Il bimestre 2013 ha fatto registrare un avanzo pari a 5.300 milioni, in riduzione per circa 2.300 milioni rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2012, pari a 7.600 milioni.
Tale differenza è così composta:
- maggiori entrate fiscali da delega unica per circa 4.500 milioni;
- maggiori tiraggi da parte degli enti esterni al settore statale, destinati al pagamento dei debiti pregressi, per circa 3.700;
- maggiori rimborsi fiscali per circa 500 milioni;
- mancato gettito dell’incasso IMU sulla prima abitazione per circa 2.100 milioni.
Per quanto concerne, invece, il fabbisogno del mese di luglio il risultato è in gran parte dovuto, come detto, ai maggiori tiraggi (circa 3.700 milioni) da parte degli enti territoriali, verosimilmente, per il pagamenti dei debiti commerciali delle Pubbliche Amministrazioni, e per circa 900 milioni a rimborsi fiscali.
Nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente si evidenziano, tra l’altro, maggiori pagamenti slittati dal mese di giugno, per motivi di calendario, e minori introiti per autotassazione, per effetto della riduzione della già citata platea dei beneficiari che potevano fruire del rinvio dei relativi adempimenti fiscali.
Il dato cumulato per l’anno 2013 è in linea con le previsioni del DEF. Il maggior fabbisogno 2013 rispetto al 2012 è dovuto, tra l’altro, a partite finanziarie quali la partecipazione al fondo ESM e l’aumento di capitale della BEI.
Il peggioramento del fabbisogno del mese è dovuto, in gran parte, alla diversa platea di contribuenti interessati dallo slittamento dei versamenti fiscali deciso nei due anni a confronto – dal mese di giugno a quello di luglio e dal mese di luglio a quello di agosto – platea molto più numerosa nell’anno 2012 rispetto al 2013.
Ai fini di un confronto omogeneo si ritiene utile, pertanto, commentare le risultanze relative ai bimestri giugno-luglio 2012 e 2013. Il bimestre 2013 ha fatto registrare un avanzo pari a 5.300 milioni, in riduzione per circa 2.300 milioni rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2012, pari a 7.600 milioni.
Tale differenza è così composta:
- maggiori entrate fiscali da delega unica per circa 4.500 milioni;
- maggiori tiraggi da parte degli enti esterni al settore statale, destinati al pagamento dei debiti pregressi, per circa 3.700;
- maggiori rimborsi fiscali per circa 500 milioni;
- mancato gettito dell’incasso IMU sulla prima abitazione per circa 2.100 milioni.
Per quanto concerne, invece, il fabbisogno del mese di luglio il risultato è in gran parte dovuto, come detto, ai maggiori tiraggi (circa 3.700 milioni) da parte degli enti territoriali, verosimilmente, per il pagamenti dei debiti commerciali delle Pubbliche Amministrazioni, e per circa 900 milioni a rimborsi fiscali.
Nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente si evidenziano, tra l’altro, maggiori pagamenti slittati dal mese di giugno, per motivi di calendario, e minori introiti per autotassazione, per effetto della riduzione della già citata platea dei beneficiari che potevano fruire del rinvio dei relativi adempimenti fiscali.
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