giovedì 1 agosto 2013

L’Unione Regionale mette in campo nuovi strumenti per la conoscenza delle dinamiche economiche del territorio

La conoscenza del territorio e della struttura produttiva sono fondamentali per accrescerne la competitività puntando sulle eccellenze e cercando di superare le debolezze del sistema locale.










Da oggi, il sistema camerale molisano rende disponibile la pubblicazione di un insieme organico di dati rilevanti, predisposti da Infocamere, per l'analisi e la valutazione dei trend economico-produttivi della Regione Molise di facile e di veloce consultazione: il cruscotto di indicatori statistici provinciale con dati congiunturali aggiornati al 2° trimestre 2013.

Uno strumento accessibile a tutti i cittadini per poter conoscere l’andamento di alcuni fenomeni, attraverso indicatori di immediata lettura, che consentono di acquisire una visione complessiva dello stato di benessere di una città e conseguentemente del suo sviluppo, della capacità di innovazione, di integrazione con nuove culture e complessivamente di crescita.

Per il 2° trimestre nella lettura di questi dati emerge un rafforzamento numerico consistente del sistema imprenditoriale molisano, con un numero delle iscrizioni (543) decisamente superiore al numero delle cessazioni (354). Questo dato positivo, che comunque ha permesso di recuperare parte del saldo negativo registrato nel primo trimestre 2013, è attenuto, però, dal fatto che rispetto allo stesso periodo di un anno fa, sono diminuite le iscrizioni (-4%), mentre sono aumentate le cessazioni (+6%).

L’andamento delle iscrizioni e delle cessazioni varia anche a secondo della forma societaria; infatti con riferimento sempre al secondo trimestre del 2013 le società di capitali hanno fatto registrare un numero di iscrizioni pari a quattro volte circa il numero delle cessazioni, mentre per le altre forme societarie la differenza fra nuove imprese nate e imprese cessate rimane positiva ma su valori più contenuti.

In riferimento alla tipologia di impresa, l’imprenditoria “giovanile” risulta ancora una volta particolarmente dinamica: il 40% del totale delle nuove imprese iscritte, infatti, è capitanata da giovani under-35, presenti principalmente nel settore del Commercio, nel Turismo e nelle Costruzioni.

Riprende vigore in questo trimestre anche l’imprenditoria femminile che rappresenta il 29% delle nuove aperture, in aumento rispetto alle iscrizioni dello stesso periodo di un anno fa di oltre il 5%. Anche per le imprese “rosa” la maggior parte delle iscrizioni si sono avute nel settore del Commercio, e nel settore dell’Agricoltura.

Quanto alle imprese straniere, che rappresentano ancora una quota di imprese presenti sul territorio regionale relativamente bassa, mostrano un andamento molto più contenuto, con le iscrizioni che sono solo il 9% del totale, in diminuzione rispetto al secondo trimestre del 2012, inoltre, del 14%. I settori prevalenti in cui si contano più aperture di imprese straniere sono il Commercio, le Costruzioni, l’Agricoltura e i Servizi alle imprese.

Ma la crisi economica mostra i suoi effetti soprattutto nell’analisi del numero di imprese entrate nella fase di liquidazione o scioglimento volontario o sottoposte a procedure concorsuali. Infatti, le imprese che hanno avviato le procedure di scioglimento o liquidazione rappresentano una quota molto elevata delle nuove iscritte (circa il 27%) e sono aumentate notevolmente rispetto al secondo trimestre del 2012. In termini assoluti, in questo secondo trimestre del 2013, il maggior numero hanno riguardato le imprese operanti nei settori del Commercio e dei Servizi alle imprese, mentre nel confronto ad un anno sono aumentati considerevolmente gli scioglimenti soprattutto nell’Agricoltura, nei Servizi alle imprese, nei Trasporti e nelle Costruzioni.

Anche il numero delle procedure concorsuali in questo trimestre è rilevante e in deciso aumento rispetto allo stesso periodo di un anno fa: oltre il 15% l’incremento dei fallimenti, addirittura +100% quello dei concordati, in linea con i valori nazionali. Circa la metà dei fallimenti concerne imprese nel Commercio, mentre il Manifatturiero è il settore nel quale si verificano più casi di concordati.

Nella lettura di questi dati sulle chiusure si deve tener conto, inoltre, anche del fatto che essi rappresentano solo scioglimenti e liquidazioni volontarie. In realtà le imprese che sono uscite di scena è facile ipotizzare che siano in numero ben maggiore considerando anche quelle che hanno subito la stessa sorte ma non per volontà dell’imprenditore o anche senza passare dalla fase di liquidazione. Il quadro, in tal senso, potrebbe essere ben peggiore di quello descritto dai dati di fonte Infocamere.

Ultimi due aspetti considerati nell’analisi dei dati congiunturali del secondo trimestre del 2013 sono l’andamento delle unità locali, e il numero degli addetti nelle imprese co-presenti1.

Per quanto riguarda il primo aspetto, il saldo tra unità locali aperte in Molise e quelle chiuse nello stesso periodo e leggermente negativo, con le chiusure che superano le nuove aperture di circa il 5%. Ma, dato interessante, le nuove unità locali di imprese non molisane, localizzate in Molise sono comunque il 45% del totale, mostrando una capacità di attrazione della regione relativamente alta.

In merito al secondo aspetto, si conferma una diminuzione del numero di addetti del 4,8%, prevalentemente nei settori del Manifatturiero, nei Servizi alle imprese e nelle Costruzioni, riguardando principalmente le micro imprese con una dimensione aziendale che non supera i 9 addetti.

Risultati di bilancio delle società di capitali in Molise

Nell’analisi dei principali dati di bilancio è stato considerato un insieme2 di imprese attive in Molise che hanno presentato il loro bilancio in tutti e tre gli anni considerati nell’analisi (2010,2011 e 2013) e con fatturato al di sopra dei 100mila Euro.

Fatta questa premessa, i dati disponibili evidenziano un peggioramento rispetto all’anno precedente, sia del valore della produzione e del valore aggiunto, sia delle grandezze relative al reddito.

In particolare nel 2012 il valore della produzione e il valore aggiunto diminuiscono del 5-6% circa, perdita determinata in larga parte dalle piccole imprese che rappresentano il 16% del totale del campione considerato.

Concentrando la nostra attenzione solo sulle imprese in utile e sulle sole società per azioni emerge un particolare interessante: se nel triennio considerato il numero di imprese in utile aumenta di una sola unità, il valore della produzione aumenta di quasi il 25%. Ciò sta a significare che le società per azioni in utile hanno rafforzato in questi anni la loro posizione competitiva sui mercati.

In tutti i comparti, le società in utile sono piu’ numerose di quelle in perdita.L differenza positiva è particolarmente elevata nel commercio e nelle Costruzioni. In generale le società in utile hanno continuato a fare sempre meglio, quelle in perdita sempre peggio.

L’analisi dei principali indicatori di bilancio per la totalità del campione mostrano nel 2012 valori molto modesti e decisamente peggiori rispetto a quelli del 2011. In particolare, nel 2012, il campione totale mostra un ROI pari a 1,1% rispetto all’1,8% del 2011 e un ROE di -5% contro il  -1,9% del 2011.

Mettendo in relazione il valore della produzione con la capacità di generare reddito (ROI), il settore economico dell’Assicurazione e credito è quello che fa meglio di tutti, generando un’elevata redditività a fronte di un modesto valore della produzione. Peggio di tutti, l’Agricoltura che con un fatturato simile a quello delle assicurazioni e credito registra un redditività negativa (ROI a -2%).

Per tutto il campione il grado di indipendenza finanziaria (capitale proprio diviso attivo totale) risulta particolarmente basso, al di sotto dei valori minimi normalmente considerati accettabili.

Infine l’analisi per dimensione aziendale conferma l’importanza delle medie e grandi imprese, che pur rappresentando numericamente solo il 3% dell’intero campione, contribuiscono per il 40% del totale del valore della produzione.

Per consultare la versione integrale del Cruscotto di Indicatori statistici è possibile collegarsi ai seguenti siti:
www.cb.camcom.gov.it

www.camcomisernia.net

www.mol.camcom.it



Il Presidente

Amodio De Angelis


1 È stato considerato un campione di imprese di 20.438 imprese attive in Molise sia nel secondo trimestre 2013 che nello stesso trimestre dell’anno precedente.

2 Si precisa che questo insieme non è stato selezionato con criteri statistici, essendo determinato semplicemente dalle imprese il cui bilancio è stato recepito dalle CCIAA. L’insieme è costituito da 506 imprese attive in Molise che hanno presentato i loro bilanci nel 2012 e nei due anni precedenti.

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