venerdì 30 agosto 2013

Lavoro, eliminare l’incremento Iva ed incentivare gli investimenti per lo sviluppo

Queste le strade da seguire per una ripresa della produzione e dell’occupazione. Si confermano estremamente allarmanti i dati sulla disoccupazione diffusi oggi dall’Istat, che a luglio si attesta al 12%.







Rispetto allo scorso anno gli occupati in Italia sono diminuiti di 585.000 unità, pari al -2,5%. Il calo più drammatico interessa il Mezzogiorno, con 335.000 unità in meno, pari al -5,4%. La perdita del lavoro è uno dei fattori più gravi che, ormai da anni, caratterizza la nostra economia.

Una conseguenza diretta della perdita del potere di acquisto delle famiglie, che determina la caduta dei consumi a cui stiamo assistendo (-7,8% nel biennio 2012-2013 secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori) e che, a sua volta, incide in maniera negativa sulla produzione industriale alimentando, appunto, cassa integrazione e disoccupazione.

“Siamo nel pieno di una spirale negativa che sta trascinando l’economia italiana sempre più in basso. Per questo è urgente che il Governo intervenga tempestivamente per porre fine a tale andamento.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

Quanto fatto sull’IMU (purché non sia riproposta nella service tax) è solo il primo passo, bisogna proseguire in questa direzione eliminando l’incremento dell’IVA che, come abbiamo sempre ribadito, è una misura dalla portata catastrofica per le famiglie (soprattutto quelle a basso reddito): le ricadute medie stimate dall’O.N.F. infatti saranno di +207 Euro annui tra costi diretti ed indiretti.

Oltre ad agire su tale versante è indispensabile l’avvio di misure tese ad incentivare la crescita e la ripresa occupazionale, in particolare quella giovanile. Per fare ciò è necessario disporre un rilancio degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo.

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