lunedì 1 luglio 2013

Coworking: Il Molise dirà la sua

Presto il Molise potrebbe avere il primo spazio pubblico di coworking del Mezzogiorno. Un'opportunità importante, in questa fase di crisi, per rispondere alle esigenze di tanti lavoratori autonomi.







Il coworking consiste, infatti, nella creazione di poli produttivi di lavoratori autonomi all’interno di spazi condivisi. Una società, o un’associazione, gestisce lo spazio e chi utilizza una postazione paga una quota flessibile in base al tempo e alla tipologia d’uso. L’unione fa la forza e stando insieme non solo si risparmia sulle spese gestionali, ma si ha la possibilità di creare filiere produttive, con vocazione all’innovazione e alle nuove tecnologie, nonché di fare co-progettazione, cioè di presentare progetti a firma di più professionisti che coprono differenti competenze.

Ma la vera novità, che si sta verificando soprattutto nel Nord Italia, è l’attenzione delle pubbliche amministrazioni al fenomeno. A Milano, ad esempio, Comune e Camera di commercio stanno investendo risorse, attraverso un bando pubblico, per la creazione di un albo dei coworking già funzionanti (in genere strutture private, promosse da multinazionali) e per sostenere l’accesso di lavoratori autonomi attraverso voucher, cioè buoni-spesa che ne abbattono o ne annullano le quote di partecipazione. Anche la Provincia di Lucca ha emesso un bando per il sostegno economico alla partenza di tre coworking tutti al femminile. Ferrara sta puntando su "Grisù", spazio condiviso all’interno di un ex caserma dei vigili del fuoco. Non mancano iniziative anche in piccoli paesi, come a Veglio, 600 residenti in provincia di Biella.

L’esperienza più ambiziosa è però nel Lazio, dove il governatore Nicola Zingaretti ha lanciato un programma di 200 realizzazioni nei prossimi cinque anni all’interno di spazi pubblici, per lo più dismessi. Il primo, che costituisce l’area test, si chiama "Millepiani" ed è nato qualche mese fa a Roma nel quartiere Garbatella, all’interno di un’area comunale di quattrocento metri quadrati. E’ gestito dall’omonima associazione presieduta dal designer Enrico Parisio (firma, tra l’altro, dei manifesti dell’Arci) e che coinvolge sei microimprese tutte composte da creativi (architetti, videomakers, grafici, comunicatori, ecc.). I prossimi spazi nel Lazio dovrebbero aprire i battenti a Civitavecchia e nelle province di Rieti e di Viterbo.

Ma il know how dell’esperienza romana potrebbe presto essere utilizzato anche in Molise, che potrebbe così diventare la prima regione del Mezzogiorno ad aprire un coworking in spazi di proprietà pubblica.

Con tale obiettivo, è stato molto proficuo il primo incontro in materia, avvenuto a Roma proprio nel coworking "Millepiani", tra il presidente Parisio e il vicepresidente della Regione Molise, Michele Petraroia. Presenti anche l’architetto Dario Curatolo dell’Aiap, l’associazione nazionale della comunicazione visiva (con un migliaio di studi associati in tutta Italia) e Giampiero Castellotti, presidente dell’associazione dei molisani a Roma "Forche Caudine".

Parisio ha illustrato la struttura della Garbatella, recuperata in uno spazio pubblico vuoto, concesso a titolo gratuito dal Municipio ad un nucleo di artisti, di giovani creativi impegnati nel design, nell’audiovisivo e nelle nuove professioni. Un luogo dove, in poche settimane, sono stati tra l’altro promossi numerosi eventi, diventando un volano per iniziative organizzate da giovani talenti.

Il vicepresidente della Giunta regionale molisana, Michele Petraroia, ha sottolineato l’efficacia della formula, adattabile alla realtà molisana con il coinvolgimento, ad esempio, dell’ateneo, degli Ordini professionali e delle associazioni di categoria. C’è anche una disponibilità del Formez in tal senso. Tanti spazi pubblici vuoti e dismessi potrebbero essere restituiti gratuitamente alla collettività, mettendoli a disposizione di giovani architetti, ingegneri, artisti, registi, designers, creativi, informatici, esperti in scienze ambientali o culturali. Un modo per contrastare la fuga di cervelli all’estero. Giovani talenti potrebbero avviare un’impresa misurandosi con settori professionali d'avanguardia.

Nel corso dell’incontro è stata lanciata l’idea del coinvolgimento, tramite l’associazione "Forche Caudine" e la realtà di "Molise Cinema", di professionalità appartenenti alla comunità molisana di Roma, nonché dei tanti studenti di scuole creative della Capitale – ad esempio del mondo dell’audiovisivo – che potrebbero misurarsi in un concorso sulle eccellenze molisane. Con tempi, tra l’altro, relativamente brevi.

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