giovedì 16 maggio 2013

Dall'ANCE Molise un appello ai Comuni

"Saldate quanto dovuto alle aziende dell'edilizia, a prescindere dalle sorti dell’Imu".












Al primo posto dell’agenda del Governo Letta c’è lo stop all’Imu. Ma per l’annunciata sospensione del pagamento sull’abitazione principale, bisognerà aspettare il Consiglio dei ministri fissato per domani, anche se la decisione è stata confermata dal ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni.

Sul tema è intervenuto oggi il Presidente dell’ANCE MOLISE Edoardo Falcione.

"Visto il rebus legato alla sorte dell’IMU - afferma il Presidente dell’ANCE MOLISE Edoardo FALCIONE - siamo molto preoccupati che i Comuni possano congelare in una sorte di limbo i soldi destinati alle imprese, ossia 4,5 miliardi sbloccati ieri dal Ministero dell’Economia e destinati ai Comuni proprio per pagare le aziende edili".

Il rischio c’è e non solo a causa delle complicate procedure (che esistono solo in Italia) di autorizzazione e certificazione dei crediti, ma anche per esplicita volontà degli Enti locali che, preoccupati di capire come verrà sciolto il nodo dell’IMU, decidano di trattenere una parte di queste risorse (circa 2 miliardi sui 4,5 stanziati) per far fronte ai mancati introiti legati alla sospensione-cancellazione della tassa sulla casa.

"Una beffa che vorremmo scongiurare - aggiunge Falcione - anche perché, proprio alla luce del decreto appena varato, i Comuni potrebbero già da oggi saldare quanto dovuto ai fornitori (aziende impregnate nei lavori pubblici). Sarebbe uno scenario da incubo per chi, come centinaia di aziende, attende da mesi il saldo per il lavoro svolto.

Provengo dal settore dell’edilizia e so bene quante aziende edili sparse sul nostro territorio regionale scontano oggi le difficoltà dell’accesso al credito, della penuria di lavori pubblici e del mancato pagamento delle commesse da parte delle pubbliche amministrazioni.

Si hanno, a mio avviso, tante possibilità per rimuovere qualche ostacolo al fare impresa: abbiamo parlato più volte del ruolo della Finanziaria regionale, della riforma dei Nuclei Industriali, abbiamo sollecitato le banche a riaprire le linee di credito in favore di chi investe in questa regione.

Mi rivolgo oggi alle amministrazioni locali, ai sindaci dei comuni molisani per chiedere loro di attrezzarsi per pagare i debiti alle aziende dell’edilizia, per lo più di piccole dimensioni e a conduzione familiare".

Dall’inizio della crisi ad oggi - si legge nei comunicati stampa diffusi dall’Ance -  l’emorragia di posti di lavoro ha superato quota 360mila, mentre si registra un boom di fallimenti: siamo già oltre 10mila. I costruttori si augurano, quindi, che il governo corra in fretta ai ripari, dando certezze agli enti locali sul fronte dell’Imu e alle aziende su quello degli arretrati che, complessivamente, sfiorano i 120 miliardi.

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