martedì 7 maggio 2013

Consumi, Confcommercio: A marzo toccato il livello più basso dal 2000

L'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra a marzo 2013 una diminuzione del 3,4% in termini tendenziali e una riduzione dello 0,1% rispetto a febbraio che, pur segnalando un'attenuazione della caduta della spesa reale, riporta i consumi ai livelli del 2000.






In termini di media mobile a tre mesi l'indicatore, corretto dai fattori stagionali, segnala un nuovo arretramento. Nel primo trimestre, l'ICC segnala, rispetto al primo trimestre del 2012, una flessione del 4,2%. La compressione dei livelli di spesa segue quella del reddito e dell'occupazione.

Stando all'indagine rapida di Confindustria ad aprile la produzione industriale è cresciuta dello 0,2% in termini congiunturali, dato che segue la flessione dello 0,1% rilevata nel primo trimestre. Alla luce di quanto registrato sul versante degli ordinativi (-1,2% in termini congiunturali ad aprile, dinamica derivante in larga misura da quelli provenienti dalla domanda interna) difficilmente i livelli produttivi dovrebbero tornare a crescere nei prossimi mesi.

In questo contesto, il clima di fiducia delle imprese e delle famiglie, resta, anche ad aprile, sui minimi raggiunti nei mesi precedenti. A marzo 2013 il mercato del lavoro ha registrato un nuovo peggioramento in termini congiunturali. Rispetto a febbraio gli occupati sono diminuiti di 51mila unità. Con questo dato il numero di occupati è tornato ai livelli di settembre 2005.

Le informazioni sulla CIG relative a marzo, segnalano come le difficoltà che, attraversa il mercato del lavoro siano ben lontane dal trovare una soluzione. Le ore autorizzate sono diminuite, rispetto a marzo 2012, del 2,7% nel complesso. Si riduce sensibilmente la CIG in deroga (-47,1% in un anno), a cui ricorrono essenzialmente le piccole imprese e per la quale il rifinanziamento non è stato ancora deciso; crescono sia la straordinaria che la ordinaria (+27,8% e +19,7%).

La dinamica tendenziale dell'ICC di marzo riflette una diminuzione del 2,2% della domanda relativa ai servizi e del 3,9% della spesa per i beni.

A marzo del 2013, solo il segmento relativo ai beni e servizi per le comunicazioni mostra una tendenza espansiva nei confronti dell'analogo mese dello scorso anno (+3,1%). Il dato più negativo è ancora quello relativo ai beni e servizi per la mobilità la cui domanda registra una riduzione dell'8,5%. Il dato segnala il permanere di una situazione fortemente critica che interessa tutti i segmenti che compongono il comparto e che non sembra essere ancora giunta ad un punto di svolta.

Riduzioni dei consumi particolarmente significative hanno interessato anche i beni e servizi ricreativi (-5,6%), gli alimentari, le bevande ed i tabacchi (-3,0%), gli alberghi ed i pasti e le consumazioni fuori casa (-2,8%) ed i beni e servizi per la casa (-2,7%).

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