mercoledì 27 marzo 2013

Meno tasse, più lavoro, meno pubblico, più impresa, meno sprechi, più infrastrutture

Gli industriali molisani, consapevoli dell’importanza che la prossima legislatura regionale avrà per il futuro delle attività imprenditoriali, intendono offrire il loro contributo per il prossimo Governo di questa regione.






Lo fanno attraverso un documento intitolato "Il Molise dopo la crisi", che sarà inviato nei prossimi giorni ai neo consiglieri eletti e al Presidente della regione Paolo Frattura e del quale vi proponiamo una sintesi.


MENO TASSE

Le imprese meritano un sistema fiscale che le sostenga e che non le opprima con costi e oneri, anche burocratici, che i nostri principali concorrenti -  stranieri, ma anche delle regioni limitrofe -  non conoscono.

Meno tasse ma anche pagamenti certi: le imprese hanno diritto ad ottenere i propri soldi.

E’ indispensabile, urgente e indifferibile sbloccare i pagamenti arretrati della pubblica amministrazione (Stato, Regione, Comuni, aziende sanitarie), riconoscendo alle imprese quanto gli spetta.



PIÙ LAVORO

Ripartire dal lavoro significa ripartire dalle imprese. Significa rimettere le imprese al centro dello sviluppo.

"La regione Molise - si legge nel documento di Confindustria Molise - non si è mai dotata di una politica industriale. Si è limitata, per lo più, ad intervenire per salvaguardare l’occupazione in imprese decotte, ignorando la necessità di rendere più competitivo il contesto territoriale".

Le imprese molisane, che per la maggior parte sono di piccola e media dimensione, chiedono per i prossimi anni una precisa strategia di sviluppo, con azioni e strumenti chiari e realizzabili, condivisi dalle forze sociali e dal territorio.



MENO PUBBLICO

Occorre ridurre la presenza pubblica nell’economia.

La Regione deve programmare e governare, non gestire attività di impresa. Nessuna attività di impresa. Anche quelle che si millantano come strategiche.

È’ urgente un piano di privatizzazione e dismissione delle partecipazioni per recuperare risorse di bilancio per investimenti.

Tali risorse potrebbero essere impiegate per la realizzazione di opere pubbliche e per la manutenzione straordinaria e la ristrutturazione, anche in un’ottica di efficienza energetica, del patrimonio pubblico esistente



PIÙ IMPRESA

Le nostre imprese hanno bisogno di una Regione che creda in loro e che le sostenga.

"Nel corso degli ultimi anni - è scritto nel documento - abbiamo registrato, e più volte pubblicamente denunciato, l’utilizzo di un sistema assistenzialistico di intervento della Regione nelle attività d’impresa con il quale si è provato a nascondere la sostanziale indifferenza per il settore economico industriale, fatto per la maggior parte di piccole e medie imprese di seconda e terza generazione.

Le nostre imprese non chiedono sostegni finanziari: vogliono solo essere messe in condizione di camminare con le proprie gambe e senza il sostegno diretto dell’intervento pubblico.

Il che vuol dire garantire loro un contesto competitivo, in cui siano presenti infrastrutture efficienti, normalità nell’accesso al credito, bassa tassazione, normative che incoraggino l’attività d’impresa e ne favoriscono lo sviluppo nella salvaguardia dell’ambiente, azioni politiche non invasive e prontamente reattive alle logiche del cambiamento".



MENO SPRECHI


Uno degli elementi di competitività territoriale più forte è l’efficienza della pubblica amministrazione locale e il drastico ridimensionamento della spesa pubblica.

"Chiediamo urgentemente un’amministrazione regionale più efficiente, meno costosa e più snella, in grado di facilitare i processi di sviluppo imprenditoriale".



PIÙ INFRASTRUTTURE

La dotazione infrastrutturale di un territorio è strategica per lo sviluppo della mobilità e delle attività  economiche nelle sue varie accezioni: le infrastrutture viarie, logistiche, energetiche, telematiche.

"Il collegamento Tirreno Adriatico, attraverso il modello autostradale, si sta presentando troppo lunga e di difficile attuazione. Sarebbe opportuno - si legge nel documento - ripensare a questa soluzione, laddove un’altra fosse attuabile più facilmente.

Noi pensiamo che il collegamento Tirreno Adriatico possa realizzarsi più facilmente e in tempi più rapidi mediante una superstrada a quattro corsie, da realizzarsi, esclusivamente, con finanziamenti pubblici, facendo riferimento anche ai fondi destinati al Molise sul prossimo ciclo di programmazione dei fondi europei".

È poi necessario dotare la regione di infrastrutture ambientali efficienti e avviare un sistema di gestione dei rifiuti che risponda alle esigenze dei cittadini e delle imprese.

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