Invitiamo l’amministrazione comunale di Campobasso a revocare i propri atti in favore di imprese edili che intendono cementificare le residue aree destinate a verde pubblico nella nostra città.
Il Rione S. Pietro può rappresentare un polmone naturale che se ben sistemato migliorerebbe la vivibilità di uno spazio cittadino che si colloca tra l’Università, il Terminal Bus e la Stazione Ferroviaria.
Con un intervento di recupero urbano, rispettando la destinazione dell’area a verde pubblico e servizi generali, come stabilito nel vigente Piano Regolatore, si offrirebbe agli studenti universitari, ai pendolari, ai viaggiatori e alla cittadinanza l’opportunità di spostarsi da e verso il centro di Campobasso, senza rimanere intasati in palazzine affastellate l’una sull’altra che brucerebbero il territorio e renderebbero caotici ed ingolfati i marciapiedi, le strade ed i parcheggi.
Come Ecologisti Democratici ricordiamo agli amministratori comunali e a quelli regionali che in città e nel Molise ci sono migliaia di appartamenti nuovi invenduti per due ragioni specifiche. La prima è che il calo demografico e la fuga dei giovani ha fatto crollare la domanda di case. E la seconda che la disoccupazione ed il precariato impedisce a chi è rimasto di poter fare un mutuo per comprare un appartamento.
In queste condizioni costruire nuove palazzine aumenta la cubatura, la volumetria e la cementificazione del territorio, rubando spazio al suolo, alla natura, all’aria e alla sana vivibilità.
Chiediamo al Comune di Campobasso come Eco.Dem di sollecitare le imprese ad effettuare interventi di recupero urbano nel centro storico per valorizzare il patrimonio immobiliare esistente col doppio vantaggio di migliorare le condizioni nella parte antica della città e risparmiare cemento inutile in altre zone di Campobasso.
Con un intervento di recupero urbano, rispettando la destinazione dell’area a verde pubblico e servizi generali, come stabilito nel vigente Piano Regolatore, si offrirebbe agli studenti universitari, ai pendolari, ai viaggiatori e alla cittadinanza l’opportunità di spostarsi da e verso il centro di Campobasso, senza rimanere intasati in palazzine affastellate l’una sull’altra che brucerebbero il territorio e renderebbero caotici ed ingolfati i marciapiedi, le strade ed i parcheggi.
Come Ecologisti Democratici ricordiamo agli amministratori comunali e a quelli regionali che in città e nel Molise ci sono migliaia di appartamenti nuovi invenduti per due ragioni specifiche. La prima è che il calo demografico e la fuga dei giovani ha fatto crollare la domanda di case. E la seconda che la disoccupazione ed il precariato impedisce a chi è rimasto di poter fare un mutuo per comprare un appartamento.
In queste condizioni costruire nuove palazzine aumenta la cubatura, la volumetria e la cementificazione del territorio, rubando spazio al suolo, alla natura, all’aria e alla sana vivibilità.
Chiediamo al Comune di Campobasso come Eco.Dem di sollecitare le imprese ad effettuare interventi di recupero urbano nel centro storico per valorizzare il patrimonio immobiliare esistente col doppio vantaggio di migliorare le condizioni nella parte antica della città e risparmiare cemento inutile in altre zone di Campobasso.
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