Ritengo positiva la segnalazione critica in prima pagina di un quotidiano locale della mia proposta di unire in una sola regione, Marche, Abruzzo e Molise, con le procedure di fusione sancite nell’art. 132 della Costituzione.
L’assegnazione del "tapiro" è utile a veicolare un messaggio che parla al futuro e ritiene superata una fase politica in cui il nostro territorio regionale ha perso la sfida dell’autonomia istituzionale e dell’autorganizzazione amministrativa. Rispetto chi la pensa diversamente ma sono convinto che dopo 42 anni di esperienza, le regioni non hanno risposto positivamente alle aspettative delle popolazioni e sono diventate dei centri di potere che hanno moltiplicato per venti la burocrazia statale.
In tutti i casi, non mi sono sottratto e non intendo sottrarmi al dovere di presentare una proposta sul riordino amministrativo del territorio molisano. A tal proposito ho protocollato la Mozione l’8 agosto scorso il giorno successivo all’approvazione in Parlamento della legge n. 135 sulla soppressione delle province. Ho chiamato l’Assessore Chieffo ed i componenti della Conferenza Regionale delle Autonomie Locali a misurarsi sui contenuti della Mozione il 25 settembre in un’iniziativa pubblica introdotta da un docente universitario esperto di diritto costituzionale e ho sollecitato il Presidente del Consiglio Regionale a calendarizzare la discussione sulla proposta in Aula.
La Mozione è chiara. Prevede una sola provincia, la cancellazione delle Comunità Montane, la soppressione degli Enti Sub-Regionali, un solo Consorzio Industriale ed il passaggio delle competenze degli Istituti per le Case Popolari, dei Consorzi di Bonifica e degli Enti per il Turismo alla Provincia. In aggiunta la proposta prevede l’articolazione del Molise in 17 Unioni dei Comuni, distinte tra Unioni Montane e Unioni Semplici, per avere organi amministrativi intermedi sufficientemente strutturati per assegnargli deleghe, risorse e personale, così che le istituzioni possano avvicinarsi ai cittadini.
La Mozione prefigura una cooperazione con Marche e Abruzzo che non esclude una possibile riunificazione istituzionale. Si può non essere d’accordo con la mia proposta e col percorso che traccio, ma non si può sostenere di non aver formalizzato un atto pubblico su questa delicata materia. Penso che la Delibera di Giunta Regionale n. 602 del 28 settembre 2012 sia sbagliata perché prevedere 90 Unioni dei Comuni in Molise equivale a non strutturare alcun ente intermedio tra il piccolo comune, la provincia e la regione.
Sono convinto che la Delibera di Giunta Regionale n. 601 del 28 settembre 2012 di impugnativa della legge 135/2012 sul riordino delle province sia un errore perché il Governo se procederà con Decreto, il Molise si troverà improvvisamente alle prese con problemi di assetto amministrativo, futuro dei dipendenti delle province, patrimonio e funzioni di servizio.
Per questo chiedo ai componenti della Prima Commissione Consiliare di sollecitare il Presidente del Consiglio Regionale ad istruire la trattazione di questa materia evitando un ingiusto esautoramento che concentrerebbe solo sulla Giunta i poteri di scelta su un disegno di riordino amministrativo che è competenza della Commissione e del Consiglio Regionale.
In tutti i casi, non mi sono sottratto e non intendo sottrarmi al dovere di presentare una proposta sul riordino amministrativo del territorio molisano. A tal proposito ho protocollato la Mozione l’8 agosto scorso il giorno successivo all’approvazione in Parlamento della legge n. 135 sulla soppressione delle province. Ho chiamato l’Assessore Chieffo ed i componenti della Conferenza Regionale delle Autonomie Locali a misurarsi sui contenuti della Mozione il 25 settembre in un’iniziativa pubblica introdotta da un docente universitario esperto di diritto costituzionale e ho sollecitato il Presidente del Consiglio Regionale a calendarizzare la discussione sulla proposta in Aula.
La Mozione è chiara. Prevede una sola provincia, la cancellazione delle Comunità Montane, la soppressione degli Enti Sub-Regionali, un solo Consorzio Industriale ed il passaggio delle competenze degli Istituti per le Case Popolari, dei Consorzi di Bonifica e degli Enti per il Turismo alla Provincia. In aggiunta la proposta prevede l’articolazione del Molise in 17 Unioni dei Comuni, distinte tra Unioni Montane e Unioni Semplici, per avere organi amministrativi intermedi sufficientemente strutturati per assegnargli deleghe, risorse e personale, così che le istituzioni possano avvicinarsi ai cittadini.
La Mozione prefigura una cooperazione con Marche e Abruzzo che non esclude una possibile riunificazione istituzionale. Si può non essere d’accordo con la mia proposta e col percorso che traccio, ma non si può sostenere di non aver formalizzato un atto pubblico su questa delicata materia. Penso che la Delibera di Giunta Regionale n. 602 del 28 settembre 2012 sia sbagliata perché prevedere 90 Unioni dei Comuni in Molise equivale a non strutturare alcun ente intermedio tra il piccolo comune, la provincia e la regione.
Sono convinto che la Delibera di Giunta Regionale n. 601 del 28 settembre 2012 di impugnativa della legge 135/2012 sul riordino delle province sia un errore perché il Governo se procederà con Decreto, il Molise si troverà improvvisamente alle prese con problemi di assetto amministrativo, futuro dei dipendenti delle province, patrimonio e funzioni di servizio.
Per questo chiedo ai componenti della Prima Commissione Consiliare di sollecitare il Presidente del Consiglio Regionale ad istruire la trattazione di questa materia evitando un ingiusto esautoramento che concentrerebbe solo sulla Giunta i poteri di scelta su un disegno di riordino amministrativo che è competenza della Commissione e del Consiglio Regionale.
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