martedì 2 ottobre 2012

Bambin Gesù, Cristiano Di Pietro: "L'ennesima presa in giro di Iorio"

Qualche giorno fa ha chiuso i battenti il polo pediatrico del Bambin Gesù dell’ospedale Vietri di Larino. Il centro era entrato in funzione meno di un anno fa, in piena campagna elettorale, anzi a pochissimi giorni dalle elezioni che avrebbero riconfermato Iorio come Presidente della Regione.



A pensar male si fa peccato, ma quasi sempre si indovina –  ha dichiarato Cristiano Di Pietro- perché il dato di fatto è che Iorio ha cavalcato la questione della sperimentazione guarda caso proprio durante la campagna elettorale, mentre oggi, a distanza di un anno,  la triste realtà è che ci troviamo di fronte ad un reparto chiuso. L’Asrem ha proceduto al recesso dalla convenzione con l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma in seguito ai rilievi riportati dal Tavolo Tecnico ministeriale; in altre parole –ha evidenziato il consigliere regionale- Iorio anziché rispondere alle richieste di chiarimenti formulate dal ministero  (forse non sapendo cosa dire) ha preferito chiudere il reparto.  L’ennesima bufala in tema di sanità, che però ha avuto ripercussioni reali sia per il personale impiegato nel reparto che per le famiglie dei piccoli pazienti.

L’Italia dei Valori torna sulla vicenda del Bambin Gesù  dopo aver presentato nel luglio scorso un' interrogazione all’Assessore alla Sanità Di Sandro. Ciò che chiedevamo  di sapere all’epoca -ha ricordato il consigliere regionale- erano i motivi per cui si era deciso di recedere in fretta e furia dalla convenzione stipulata con l’omonimo centro di Roma. Ma alle domande poste allora, oggi abbiamo ricevuto fumo e nebbia. Infatti riguardo ai costi si parla di una donazione non meglio identificata e soprattutto non quantificata. Forse sarebbe stato meglio destinare quella cifra ai bisognosi, utilizzandola con spirito cristiano anzichè elettorale. 

Inoltre già in quell’occasione avevamo richiamato l’attenzione sul fatto che la convenzione non fosse stata bene accolta dal tavolo tecnico nazionale; questo infatti nell’ aprile del 2011, espresse parere negativo dichiarando che l'accordo siglato tra l'Asrem e l'istituto romano avrebbe comportato un aumento di spesa per le casse molisane a fronte di una assistenza di bassa complessità, già svolta dai pediatri. In altre parole il centro molisano fungeva da filtro per i casi più complessi che sarebbero stati trasferiti a Roma.

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