giovedì 20 settembre 2012

Ittierre: "Le verità rivelate"

Riceviamo e pubblichiamo articolo di Vittorio Monaco. Ittierre: brevi riflessioni (semiserie) sulla nota di Lucio Di Gaetano.








Leggo con stupore la nota diramata dal membro del CdA di Ittierre Lucio Di Gaetano. Con stupore, perché essendo stato piazzato sulla poltrona che occupa a Pettoranello del Molise proprio dalla Regione Molise, mi aspetterei che Lucio di Gaetano facesse precisamente i "nostri" interessi: ovvero quelli di tutti i cittadini contribuenti della Regione Molise.

Ma il "brillante banchiere molisano" (così definito da altrettanto brillanti giornalisti locali), giovane d’età ma dotato di insospettabile fortuna, appena messo il piede in Ittierre, si ritrova colpito dal cosiddetto "virus della ex RSU" che sembra portare chiunque ne sia contagiato a difendere gli interessi "altrui".

Ma veniamo alle "verità rivelate" di biblica memoria. Probabilmente a causa della sua giovane età (sò ragazzi .. !!), che forse a quell’epoca sfiorava la pubertà, il nostro buon Lucio Di Gaetano non ricorda che "altri" industriali del settore tessile si erano fatti avanti per l’acquisto di Ittierre ma furono "ricacciati" indietro in malo modo (vedi Athena Consorzio prima e Gruppo Borletti dopo).

E dico in malo modo perché, solo a titolo di esempio, il buon Lucio Di Gaetano non sa che il sottoscritto (diversamente da lui in altre faccende affaccendato) era presente ad un incontro tra fasonisti e Commissari Straordinari durante il quale venne rifiutata l’ipotesi di proposta di acquisto da parte del Consorzio Athena, con un Roberto Spada alquanto esagitato che, sbattendo addirittura i pugni su un tavolo di cristallo, sosteneva che per acquistare Ittierre ci sarebbero voluti "... almeno 60 o 70 milioni di euro cash! Solo così si potrà incominciare a parlarne"! (parole testuali).

Abbiamo poi scoperto che la Ittierre è stata ceduta per meno di 20 (venti) milioni di euro ed i pagamenti del predetto importo termineranno ad ottobre 2017, giusto in tempo per festeggiare il centenario della "Rivoluzione Bolscevica" (evviva il Capitalismo all'italiana !!!)

Ma tutto questo è acqua passata perché, non lo dimentichi mai il nostro buon Lucio Di Gaetano, chi è fuori dai giochi non ha più nulla da dimostrare! Quello che deve dimostrare ancora tutto (anzi forse ha già dimostrato fin troppo …) è proprio Antonio Bianchi con il suo Gruppo Albisetti.

I pilastri su cui egli reggeva l’acquisizione della Ittierre erano sostanzialmente i seguenti:

1) - mantenimento dei livelli occupazionali;

2) - rilancio e sviluppo dell’Azienda tessile di Pettoranello;

3) - salvaguardia dei rapporti con l’indotto tessile molisano (per via dei famosi 12 milioni di fidejussione).

Caro il buon Lucio Di Gaetano: a me sembra che nessuno di questi obiettivi sia stato mantenuto, anzi non sono mai stati raggiunti.

E cercherò di spiegare il perché:

1) – Ai 687 dipendenti detraiamo i 550 in C.I.G.S. a zero ore, che sono al lavoro solo grazie alla cineseria del "work on-job": otteniamo il numero di soli 137 dipendenti che paga direttamente e per intero la Ittierre;


2) – nonostante ci siano in vendita 11 marchi (le linee ormai non si contano più) i risultati sembrano essere, diciamo così "sottotono"? C’è qualche problema di capacità gestionale? Strategie commerciali sbagliate? Esuberi nelle produzioni per gli outlet? Tagli alla ricerca, all’innovazione e allo sviluppo? (Fuochino, fuochino … cercare alla voce "Marchionne del Molise")


3) – Salvaguardia? Rapporti? Indotto tessile molisano? Oddio mio!!!

E finiamola con la crisi globale, la recessione ed ogni aggravio possibile: lo abbiamo capito tutti che con la crisi ormai ci si marcia fin troppo, talvolta per mascherare le proprie debolezze, sempre di più per nascondere le proprie manchevolezze !!!

Non commento i dati di bilancio riportati dal buon Lucio Di Gaetano. Mi limito  soltanto a riportare una espressione usata dal mio maestro e mentore in materia di economia e finanza aziendale: "Alcune poste indicate nei bilanci sono talmente elastiche da apparire come la pelle di certe parti intime; talune altre, invece, sono talmente evanescenti da rasentare l’aleatorietà finendo per risultare fittizie".

Quanti dei 110 milioni "restituiti" ai fornitori (significa che prima sono stati loro sottratti?) sono riferibili ai laboratori ed alle aziende molisane ? Quanti ? Quanti ? Quanti ?

Se vuole, il nostro buon Lucio Di Gaetano, potrei agevolare la sua relazione al Presidente della Regione, accompagnando personalmente il "giovane e brillante banchiere" in tantissimi laboratori tessili molisani, dove temo lui non abbia mai messo piede, per fargli toccare con mano la miseria in cui è stato ridotto un intero comparto produttivo (tranne, invero, qualche realtà che ha avuto modo o fortuna di utilizzare le derrate alimentari, altrimenti approvvigionate, per sfamare se stesso ed altri ancora).

Dunque, torniamo alla premessa del buon Lucio Di Gaetano, perché ci tengo anch’io a definire le distanze e le differenze: quando vengono toccati i miei interessi e gli interessi dei laboratori molisani io, a differenza di tanti altri, parlo e se necessario strillo.

Se, per quanto riguarda gli interessi del buon Lucio Di Gaetano, li cura qualcun altro invece sua, buon per lui: ai miei interessi, se non ci penso io non ci pensa nessun altro.

Per terminare queste note semiserie, mi sento soltanto di augurare al nostro buon Lucido (ops… Lucio, pardon) Di Gaetano, miglior fortuna di quanto non ne abbiamo avuta io ed i fornitori molisani della nuova Ittierre.

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