Nella seduta di ieri del Consiglio regionale, a margine della trattazione dell’ordine del giorno contro le trivellazioni, è stata presentata una mozione urgente firmata da 6 consiglieri regionali. Si tratta di Romano, Monaco, Di Donato, Petraroia, Ciocca e Chierchia. In arrivo ulteriori adesioni, probabilmente anche da consiglieri di maggioranza.
La mozione prende spunto dalla diffida del Ministro Clini al Presidente Iorio sulla violazione del d.lg. 155/2010 sulla zonizzazione del territorio in funzione dell’inquinamento, e da quanto emerso nel corso dell’audizione della scorsa settimana sulle biomasse.
I presentatori chiedono l’immediata zonizzazione del territorio (sia per evitare l’apertura di una procedura d’infrazione, sia per evitare il commissariamento da parte dello Stato), nonché l’immediato aggiornamento del registro tumori con contestuale sospensione dei procedimenti in itinere e delle autorizzazioni già rilasciate per gli impianti di biomasse.
In particolare, per quanto concerne le biomasse vegetali e/o legnose, i presentatori si richiamano a quanto emerso nel corso dell’audizione con le strutture dell’agricoltura: tali impianti risultano del tutto scollegati dalla filiera agricola, al punto che il competente servizio agricoltura non è neppure invitato alle conferenze di servizi. Dato ancora più allarmante è quello del fabbisogno della biomassa: l’intera regione dispone di quantitativi che risultano del tutto insufficienti ad alimentare gli impianti già a regime,o autorizzati o in itinere.
Il contenuto della mozione è davvero esplosivo: se passasse sarebbe il primo mattone nella costruzione di una politica ambientale davvero efficiente e rispettosa della salute dei cittadini. Deciderà il Consiglio: con l’augurio che si raggiunga, come ieri per le trivellazioni, l’unanimità. Ma a giudicare di alcune posizioni distinte, anche nel centrosinistra, l’obiettivo sembra davvero difficile.
I presentatori chiedono l’immediata zonizzazione del territorio (sia per evitare l’apertura di una procedura d’infrazione, sia per evitare il commissariamento da parte dello Stato), nonché l’immediato aggiornamento del registro tumori con contestuale sospensione dei procedimenti in itinere e delle autorizzazioni già rilasciate per gli impianti di biomasse.
In particolare, per quanto concerne le biomasse vegetali e/o legnose, i presentatori si richiamano a quanto emerso nel corso dell’audizione con le strutture dell’agricoltura: tali impianti risultano del tutto scollegati dalla filiera agricola, al punto che il competente servizio agricoltura non è neppure invitato alle conferenze di servizi. Dato ancora più allarmante è quello del fabbisogno della biomassa: l’intera regione dispone di quantitativi che risultano del tutto insufficienti ad alimentare gli impianti già a regime,o autorizzati o in itinere.
Il contenuto della mozione è davvero esplosivo: se passasse sarebbe il primo mattone nella costruzione di una politica ambientale davvero efficiente e rispettosa della salute dei cittadini. Deciderà il Consiglio: con l’augurio che si raggiunga, come ieri per le trivellazioni, l’unanimità. Ma a giudicare di alcune posizioni distinte, anche nel centrosinistra, l’obiettivo sembra davvero difficile.
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