Venerdì 21 settembre, si è celebrata la XIX giornata mondiale dell'Alzheimer. Numerose sono le iniziative che, in tutto il mondo, si tengono per sensibilizzare la popolazione nei confronti di un problema che cresce sempre più nei numeri e che, spesso, è difficilmente riconosciuto e, quindi, affrontato nei modi più opportuni.
Attualmente sono mezzo milione i malati certificati, in Italia: ma, secondo una stima dell'OMS, tre quarti di chi soffre di Alzheimer non è in cura, perché la sua malattia viene confusa con gli inevitabili mali della vecchiaia. La ricerca va avanti, anche se una medicina capace di bloccare questa infermità neurodegenerativa ancora non c'è: si può rallentarne il decorso, ma occorre individuarla molto precocemente. Accanto all'aspetto terapeutico vanno considerate anche le conseguenze che, nella maggior parte dei casi, le famiglie dei pazienti sono costrette a subire. Un malato di Alzheimer, infatti, necessita di cure costanti i cui costi gravano pressoché esclusivamente sulle famiglie, pertanto cresce, da più parti, la richiesta di una maggiore vicinanza da parte delle Istituzioni.
Il Molise, che si caratterizza per una percentuale di popolazione anziana tra le più elevate a livello nazionale, registra ogni anno nuovi casi di Alzheimer; per questo, accanto al lavoro svolto dalle Associazioni e dalle Cooperative sociali, l'Assessorato regionale alle Politiche sociali ha sostenuto, nei mesi scorsi, il potenziamento del Centro di assistenza diurno Alzheimer, attivo a Campobasso, con l'obiettivo di offrire un'assistenza di qualità ai malati ed un sostegno concreto alle famiglie, anche per alleggerire il carico di cura.
«Quando si parla di questo genere di patologia - dice l'Assessore regionale alla Sanità e alle Politiche sociali, Filoteo Di Sandro - non possiamo non pensare a quegli uomini ed a quelle donne che, ad un certo punto delle loro vita, cominciano a dimenticare come si compiono azioni elementari e quotidiane che, ai più, sembrano banali.
Allacciarsi le scarpe, chiudere una lampo o prendere una forchetta diventano gesti quasi impossibili, senza contare le importanti ripercussioni che si hanno sia sul fisico che sul carattere e sul comportamento delle persone che ne sono affette. Non esiste, ad oggi, un medicinale in grado di curare i pazienti, tuttavia la terapia farmacologia disponibile, se iniziata tempestivamente, può rallentare il decorso della malattia. Resta il problema dell'assistenza, tutta a carico delle famiglie. Ecco perché è importante che, nelle more della discussione sulla conversione del Decreto legge Balduzzi sulla salute, vengano affrontate anche le questioni del potenziamento dell'Assistenza Domiciliare Alzheimer (ADA), dell'assistenza territoriale residenziale e semiresidenziale, nonché della riabilitazione».
«In Molise - spiega l'Assessore - il numero dei pazienti affetti da questa patologia, anche per le peculiarità anagrafiche del territorio, è in costante aumento: ad oggi sono circa 7000 i malati. Per questi motivi, è di vitale importanza il lavoro portato avanti dalle Associazioni di volontariato e dalle Cooperative sociali che, con il loro intervento, affiancano e supportano le Istituzioni e le famiglie nella gestione dei malati. Nei mesi scorsi, ho ritenuto opportuno contribuire ai costi di gestione del Centro diurno di assistenza per i malati di Alzheimer di Campobasso, con l'obiettivo, nel prossimo futuro, di poter omogeneizzare il servizio anche sulla zona di Isernia e Termoli al fine di realizzare un'azione integrata socio-sanitaria in materia e realizzare condizioni di pari opportunità di accesso ai servizi per tutti i cittadini».
«Per queste motivazioni - conclude Di Sandro - occorrerà realizzare, all'interno del redigendo Piano Sanitario Regionale e della nuova Programmazione Sociale, un potenziamento dei servizi territoriali ed un miglioramento della qualità dell'offerta dei servizi; anche in questo settore appare indispensabile la realizzazione di una collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati impegnati nella realtà regionale per offrire risposte concrete ai nostri cittadini».
Il Molise, che si caratterizza per una percentuale di popolazione anziana tra le più elevate a livello nazionale, registra ogni anno nuovi casi di Alzheimer; per questo, accanto al lavoro svolto dalle Associazioni e dalle Cooperative sociali, l'Assessorato regionale alle Politiche sociali ha sostenuto, nei mesi scorsi, il potenziamento del Centro di assistenza diurno Alzheimer, attivo a Campobasso, con l'obiettivo di offrire un'assistenza di qualità ai malati ed un sostegno concreto alle famiglie, anche per alleggerire il carico di cura.
«Quando si parla di questo genere di patologia - dice l'Assessore regionale alla Sanità e alle Politiche sociali, Filoteo Di Sandro - non possiamo non pensare a quegli uomini ed a quelle donne che, ad un certo punto delle loro vita, cominciano a dimenticare come si compiono azioni elementari e quotidiane che, ai più, sembrano banali.
Allacciarsi le scarpe, chiudere una lampo o prendere una forchetta diventano gesti quasi impossibili, senza contare le importanti ripercussioni che si hanno sia sul fisico che sul carattere e sul comportamento delle persone che ne sono affette. Non esiste, ad oggi, un medicinale in grado di curare i pazienti, tuttavia la terapia farmacologia disponibile, se iniziata tempestivamente, può rallentare il decorso della malattia. Resta il problema dell'assistenza, tutta a carico delle famiglie. Ecco perché è importante che, nelle more della discussione sulla conversione del Decreto legge Balduzzi sulla salute, vengano affrontate anche le questioni del potenziamento dell'Assistenza Domiciliare Alzheimer (ADA), dell'assistenza territoriale residenziale e semiresidenziale, nonché della riabilitazione».
«In Molise - spiega l'Assessore - il numero dei pazienti affetti da questa patologia, anche per le peculiarità anagrafiche del territorio, è in costante aumento: ad oggi sono circa 7000 i malati. Per questi motivi, è di vitale importanza il lavoro portato avanti dalle Associazioni di volontariato e dalle Cooperative sociali che, con il loro intervento, affiancano e supportano le Istituzioni e le famiglie nella gestione dei malati. Nei mesi scorsi, ho ritenuto opportuno contribuire ai costi di gestione del Centro diurno di assistenza per i malati di Alzheimer di Campobasso, con l'obiettivo, nel prossimo futuro, di poter omogeneizzare il servizio anche sulla zona di Isernia e Termoli al fine di realizzare un'azione integrata socio-sanitaria in materia e realizzare condizioni di pari opportunità di accesso ai servizi per tutti i cittadini».
«Per queste motivazioni - conclude Di Sandro - occorrerà realizzare, all'interno del redigendo Piano Sanitario Regionale e della nuova Programmazione Sociale, un potenziamento dei servizi territoriali ed un miglioramento della qualità dell'offerta dei servizi; anche in questo settore appare indispensabile la realizzazione di una collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati impegnati nella realtà regionale per offrire risposte concrete ai nostri cittadini».
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