Il dott. Lucio Di Gaetano, membro del cda dello Zuccherificio del Molise intervenendo a riguardo la crisi che investe l’azienda e sostenendo la necessità della creazione di una New Co, ribadisce come unica soluzione al rilancio aziendale il taglio drastico del personale.
Il Dott. Di Gaetano è convinto che:” il sacrificio chiesto ai dipendenti sarà minimale rispetto a quello che sarebbe potuto accadere, perché non è una novità che lo Zuccherificio abbia un numero di lavoratori largamente sovrabbondante rispetto alle esigenze”.
Penso che questa affermazione sia contraddittoria con quanto afferma in seguito: “una parte degli esclusi possa essere ricollocata presso le ditte fornitrici dello Zuccherificio”.
Allora c’è da chiedersi se i lavoratori debbono essere ricollocati presso aziende fornitrici significa che questi servono all’impianto produttivo, e allora debbo dedurre il fatto che i lavoratori licenziati e ricollocati saranno chiamati al lavoro tramite agenzie di lavoro interinale con perdita di salario e diritti.
Quindi è chiaro che i sacrifici sono solo a carico dei lavoratori.
Inoltre il Dott. Di Gaetano dichiara che “ alternative, per l’azienda non ce ne sono”.
Allora invece di programmare licenziamenti ed eventuali ricollocazioni perché non si ragiona sull’utilizzo della cassa integrazione a rotazione, sui contratti di solidarietà, a stornare una parte del canone d'affitto per l'accompagnamento al prepensionamento dei lavoratori a cui mancano pochi anni al raggiungimento dell’età e dei contributi pensionistici?.
Perché a pagare debbono essere i lavoratori e non i veri colpevoli visto che nella stessa relazione dell'amministratore delegato Alfieri, allegata alla delibera di Giunta Regionale n 383 si dice: " Il perdurare della situazione di precarietà economica e finanziaria è sostanzialmente riconducibile ad ingenti investimenti parzialmente realizzati, ad una struttura di costi superiori ai livelli accettabili e ad altri fattori relativi a comportamenti dei soci privati/amministratori dello Zuccherificio”
Il Dott. Di Gaetano non era forse membro di quel c.d.a. che autorizzava gli ingenti investimenti che denuncia Alfieri?
E’ troppo facile proporre i sacrifici ai lavoratori e continuare a nascondere sotto il tappeto lo sporco di una mala gestione e scelte sciagurate da parte dei vertici dell’azienda
Una new-co per produrre utili e salvaguardare l’occupazione deve prevedere che i bieticoltori, vengano resi partecipi della filiera, solo cosi si può avere un futuro certo. Lo zuccherificio del Molise va trasformato, quindi, in una Cooperativa Produttori Bieticoli -Società Cooperativa Agricola - con configurazione giuridica analoga a quella esistente nei Paesi dell'Unione Europea dove oltre il 60% dell'industria saccarifera è controllata da società cooperative.
Penso che questa affermazione sia contraddittoria con quanto afferma in seguito: “una parte degli esclusi possa essere ricollocata presso le ditte fornitrici dello Zuccherificio”.
Allora c’è da chiedersi se i lavoratori debbono essere ricollocati presso aziende fornitrici significa che questi servono all’impianto produttivo, e allora debbo dedurre il fatto che i lavoratori licenziati e ricollocati saranno chiamati al lavoro tramite agenzie di lavoro interinale con perdita di salario e diritti.
Quindi è chiaro che i sacrifici sono solo a carico dei lavoratori.
Inoltre il Dott. Di Gaetano dichiara che “ alternative, per l’azienda non ce ne sono”.
Allora invece di programmare licenziamenti ed eventuali ricollocazioni perché non si ragiona sull’utilizzo della cassa integrazione a rotazione, sui contratti di solidarietà, a stornare una parte del canone d'affitto per l'accompagnamento al prepensionamento dei lavoratori a cui mancano pochi anni al raggiungimento dell’età e dei contributi pensionistici?.
Perché a pagare debbono essere i lavoratori e non i veri colpevoli visto che nella stessa relazione dell'amministratore delegato Alfieri, allegata alla delibera di Giunta Regionale n 383 si dice: " Il perdurare della situazione di precarietà economica e finanziaria è sostanzialmente riconducibile ad ingenti investimenti parzialmente realizzati, ad una struttura di costi superiori ai livelli accettabili e ad altri fattori relativi a comportamenti dei soci privati/amministratori dello Zuccherificio”
Il Dott. Di Gaetano non era forse membro di quel c.d.a. che autorizzava gli ingenti investimenti che denuncia Alfieri?
E’ troppo facile proporre i sacrifici ai lavoratori e continuare a nascondere sotto il tappeto lo sporco di una mala gestione e scelte sciagurate da parte dei vertici dell’azienda
Una new-co per produrre utili e salvaguardare l’occupazione deve prevedere che i bieticoltori, vengano resi partecipi della filiera, solo cosi si può avere un futuro certo. Lo zuccherificio del Molise va trasformato, quindi, in una Cooperativa Produttori Bieticoli -Società Cooperativa Agricola - con configurazione giuridica analoga a quella esistente nei Paesi dell'Unione Europea dove oltre il 60% dell'industria saccarifera è controllata da società cooperative.
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