Mi appello alla forze politiche e ai movimenti del centro-sinistra molisano perché facciano prevalere le ragioni dell’unità su quelle delle divisioni. Si apra un cantiere con la società civile, i sindacati, le imprese, i giovani, l’associazionismo ed il volontariato, per definire 5 punti programmatici prioritari e ci si metta al lavoro con entusiasmo, spirito costruttivo e responsabilità.
Ci sono tutte le precondizioni politiche per vincere le prossime elezioni nazionali, regionali e comunali, da Venafro a Termoli, passando per Isernia, Bojano e Campobasso. Non cogliere questo momento storico molto simile alla stagione del 1995 è un errore. C’è spazio per tutti, basta solo sapersi confrontare, privilegiare il dialogo e aprirsi alle energie e alle competenze del territorio in un Patto tra Progressisti e Moderati che segni una discontinuità culturale, amministrativa, programmatica e di valori con l’ultimo decennio. Ho preso atto con rammarico della spaccatura del centro-sinistra in Consiglio Regionale sulla legge di proroga degli organi di governo degli enti sub-regionali, tesa ad evitarne la paralisi dal prossimo 1° luglio.
Sostenere in Aula che un Consiglio rimasto in carica solo per atti straordinari ed urgente, avrebbe dovuto procedere alle nomine, è stato un errore di metodo e di merito. Il centro-sinistra ha sempre sostenuto la necessità di sopprimere, cancellare, riformare e riordinare Istituti, Agenzie, Consorzi Industriali ed Enti, in linea con le scelte nazionali per ridurre i costi della politica. E non è stato bello presentare due documenti opposti sullo Zuccherificio, quando sarebbe bastato rispettare la Delibera Consiliare n. 18 del 4.02.2012, per confermare una posizione politica unitaria di tutto il centrosinistra che parte dal 2006.
Il PD in quella seduta del 4 febbraio si limitò a confermare un orientamento antico dell’intera coalizione sul settore saccarifero concordata coi sindacati e con i bieticoltori, e lo tradusse in un deliberato su cui non si è avuto il coraggio di lavorare in questi mesi. E’ un dovere di ogni amministratore segnalare alla Magistratura eventuali ipotesi di reato ma spetta ad altri Organi dello Stato fare gli accertamenti e disporre le sanzioni. La politica ha il compito di scegliere tra l’agro-alimentare e la chimica, tra la filiera bieticola e un altro comparto, e all’interno delle istituzioni ha l’obbligo di avanzare proposte concrete per la soluzione dei problemi aperti, nella distinzione dei ruoli ma assumendosi le proprie responsabilità.
Ed è stato grazie al coraggio solitario del PD in quell’occasione, se nella seduta consiliare di ieri, la politica ha fatto un passo avanti, tornando a sostenere ciò che tutti i partiti del centro-sinistra hanno sempre affermato sullo Zuccherificio. Resta il rammarico che in questi quattro mesi il centro-sinistra avrebbe potuto sensibilizzare le Regioni in cui è maggioranza del Centro-Sud, incoraggiare i sindacati ed i bieticoltori, acquisire più informazioni e giungere alla seduta del 21 giugno con un ruolo più marcato, autorevole e di governo.
Sostenere in Aula che un Consiglio rimasto in carica solo per atti straordinari ed urgente, avrebbe dovuto procedere alle nomine, è stato un errore di metodo e di merito. Il centro-sinistra ha sempre sostenuto la necessità di sopprimere, cancellare, riformare e riordinare Istituti, Agenzie, Consorzi Industriali ed Enti, in linea con le scelte nazionali per ridurre i costi della politica. E non è stato bello presentare due documenti opposti sullo Zuccherificio, quando sarebbe bastato rispettare la Delibera Consiliare n. 18 del 4.02.2012, per confermare una posizione politica unitaria di tutto il centrosinistra che parte dal 2006.
Il PD in quella seduta del 4 febbraio si limitò a confermare un orientamento antico dell’intera coalizione sul settore saccarifero concordata coi sindacati e con i bieticoltori, e lo tradusse in un deliberato su cui non si è avuto il coraggio di lavorare in questi mesi. E’ un dovere di ogni amministratore segnalare alla Magistratura eventuali ipotesi di reato ma spetta ad altri Organi dello Stato fare gli accertamenti e disporre le sanzioni. La politica ha il compito di scegliere tra l’agro-alimentare e la chimica, tra la filiera bieticola e un altro comparto, e all’interno delle istituzioni ha l’obbligo di avanzare proposte concrete per la soluzione dei problemi aperti, nella distinzione dei ruoli ma assumendosi le proprie responsabilità.
Ed è stato grazie al coraggio solitario del PD in quell’occasione, se nella seduta consiliare di ieri, la politica ha fatto un passo avanti, tornando a sostenere ciò che tutti i partiti del centro-sinistra hanno sempre affermato sullo Zuccherificio. Resta il rammarico che in questi quattro mesi il centro-sinistra avrebbe potuto sensibilizzare le Regioni in cui è maggioranza del Centro-Sud, incoraggiare i sindacati ed i bieticoltori, acquisire più informazioni e giungere alla seduta del 21 giugno con un ruolo più marcato, autorevole e di governo.
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