venerdì 4 maggio 2012

No alla riconversione dei docenti di ruolo in esubero sul sostegno

Articolo del Prof. Marco Condidorio, Presidente dell’Istituto per la ricerca, la formazione e la riabilitazione Molise (I.ri.fo.r.) e Componente della Commissione nazionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (ONLUS) per l’Istruzione e i rapporti con il MIUR.










Noi che stiamo lavorando per la costruzione di professionalità, non solo in ambito professionale, ma formativo: presso l’Università del Molise, per esempio in qualità di tiflologo e nella scuola come docente delle discipline di storia e filosofia e mediante la Cooperativa Sociale  S.O.S. (Servizi organizzati per il sociale), ci sentiamo incalzare da una logica perversa di provvedimenti legislativi e operativi che nulla hanno di sensato, se non il fatto di fungere da deterrenti per la qualità e la professionalità della stessa professione docente, sia curricolare che di quella del sostegno, tanto delicata e strategica per le finalità a cui aspirano, alunni in situazione di disabilità e famiglie.

Dalla fantasia, piuttosto brutta ovviamente, alla realtà, cruda e nuda di una prospettiva che ha, a dir poco, del paradosso pirandelliano, o se preferite della metamorfosi kafkiana. Vogliamo immaginare l’effetto catastrofico che tale provvedimento avrà in una regione piccola come la nostra?

La riconversione sui posti di sostegno dei docenti curricolari diventati soprannumerari a causa dei tagli sta per diventare realtà. L'intenzione del MIUR si era già palesata con un bando del sito dell'Indire, che era stato però in seguito ritirato. Ciò aveva fatto sperare ad un ripensamento del MIUR, che invece non vi è stato. Infatti, con l'emanazione del Decreto Direttoriale n. 7 del 16 aprile 2012 vengono istituiti appositi percorsi formativi finalizzati
alla realizzazione del Profilo del docente specializzato per le attività del sostegno.

L'accesso è su base volontaria ma il docente soprannumerario che decidesse di non aderire rischierebbe di rientrare nel profilo previsto dalla L. n. 183/2011, con la ricollocazione forzata in altro ramo della pubblica amministrazione e, se ciò non fosse possibile, la cassa-integrazione, seguita da un possibile licenziamento. Solo qualche giorno fa, il sottosegretario Rossi Doria aveva precisato che "nessun corso di riconversione professionale sul sostegno è partito, né, per ora, è stato pianificato". Le sue parole sono state decisamente smentite dai fatti.

Il MIUR ha deciso di allocare sul sostegno docenti che hanno alle spalle decine di anni di insegnamento delle discipline, nella totale indifferenza rispetto alle esigenze didattiche degli allievi disabili. Altrettanti docenti specializzati ma precari, che hanno seguito un percorso universitario avanzato e che hanno lavorato per anni su posto di sostegno, maturando conoscenze e competenze specifiche, saranno nella pratica spazzati via, epurati. Saranno sostituiti dai loro colleghi costretti a riconvertirsi, demotivati, obbligati ad improvvisarsi in un ruolo mai ambito, formati con un corso breve, sintetico, in buona parte on-line. Tutto ciò significa dequalificare la scuola, non sfruttare al meglio le risorse professionali di ogni singolo docente, calpestare ancora una volta i diritti dei disabili.

Si tratterà di corsi a numero programmato e gratuiti, rivolti ai docenti in esubero in ogni ordine e grado. Sono oltre 10 mila insegnanti, l'80% dei quali delle secondarie superiori. La formazione si svilupperà in tre moduli e sono previste lezioni (50% on-line), laboratori e tirocini. Per essere assegnati sul sostegno basterà aver concluso il primo modulo. Ciò consentirà probabilmente di collocarli in servizio già dal prossimo 1° Settembre.

La durata del percorso è decisamente più corta (circa 400 ore) e sommaria (modalità on-line) del percorso dei colleghi che andranno a sostituire. Ma questa, si sa, pare essere la politica scolastica adottata ormai da qualche anno. Lo sdegno e lo sconforto dei docenti precari specializzati è unanime. Da una parte vedono calpestato il diritto dei loro allievi ad avere un supporto competente; dall'altra vedono sfumare ogni sacrificio ed ogni speranza di lavoro per il futuro.

Il Forum “Mai più precari nella scuola” chiede il ritiro del provvedimento da parte del governo: http://bru64.altervista.org/forum/.

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