giovedì 3 maggio 2012

Isernia. Scoperta maxi evasione fiscale per oltre 38 milioni di euro

La Compagnia della Guardia di Finanza di Isernia ha scoperto una ingente evasione fiscale, perpetrata nel corso di alcuni anni da due imprese aventi sede nella provincia ed operanti rispettivamente nel settore del commercio e della riparazione ed assistenza di autoveicoli.












A seguito di risultanze emerse dal controllo economico del territorio, la Guardia di Finanza ha condotto mirate verifiche fiscali nei confronti delle due attività economiche, risultate tra loro collegate essendo i rispettivi titolari fratelli.

Nel corso dei controlli, emergendo fondati elementi di sospetto sulla correttezza della gestione aziendale e sulla regolarità della documentazione fiscale esibita, i finanzieri hanno deciso di approfondire le indagini, attivando riscontri incrociati sulle operazioni commerciali poste in essere e sottoponendo ad approfondito esame i conti bancari riconducibili alle aziende controllate ed ai loro rispettivi titolari.

Da quest'ultima attività ispettiva emergevano numerosissimi rapporti bancari movimentati dai due imprenditori e posti in essere nel chiaro tentativo di rendere più difficoltoso la ricostruzione del reale volume d'affari sviluppato nel corso degli anni 2007, 2008 e 2009.

La mole della documentazione ispezionata ha reso particolarmente complessa l'attività di verifica, ad esito della quale i due imprenditori sono risultati "evasori paratotali", avendo occultato al fisco parte preponderante della propria attività economica con una conseguente ingente evasione fiscale.

In particolare è emerso che negli anni 2007, 2008 e 2009 le aziende controllate non hanno dichiarato, complessivamente, redditi per oltre 38 milioni di euro ed IVA per oltre 4 milioni di euro ed è stata accertata una maggiore imposta IRAP dovuta per circa 2 milioni di euro.

I titolari delle due imprese sono stati anche denunciati alla locale Procura della Repubblica per frode fiscale ai sensi dell'art. 4 del D.Lgs. 74/2000 ed è stata avanzata nei loro confronti proposta di sequestro preventivo per equivalente dei beni mobili e immobili agli stessi riconducibili.

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