L'esponente politico molisano non vede, nelle proposte contenute nel Piano sanitario regionale, in corso di approvazione, la soluzione ai problemi. Gli accorpamenti tra strutture pubbliche e private, la costruzione di nuovi ospedali, lo stravolgimento della rete ospedaliera regionale, produrranno ulteriori danni alla qualità dei servizi erogati e faranno aumentare i costi di gestione del comparto sanitario.
"Il
famigerato Piano Sanitario Regionale, questo documento che sembra
giungere dallo spazio siderale e che non riesce a vedere la pratica
attuazione, torna ogni tanto alla ribalta della cronaca regionale,
questa volta per seguire l'iter che dovrebbe portarlo ad essere
approvato. La storia è chiara a tutti, i costi esorbitanti della
sanità molisana ci hanno fatto conoscere in tutta Italia come la
maglia nera per gli sperperi di denaro pubblico a fronte di servizi
insufficienti e una pressione fiscale da capogiro. A pagarne le
spese, i molisani che si vedono costretti a sborsare ticket e tasse
per tentare di rientrare dei debiti che un'allegra gestione del
comparto sanitario regionale, ha accumulato in questi anni. Un Piano
che dice tutto e niente, considerato che gli obiettivi in esso
contenuti, rapportati al tempo occorso per stilarlo, potevano già
essere realizzati senza stravolgere l'attuale rete ospedaliera e
senza ricorrere ad artifici vari come le integrazioni tra strutture
pubbliche e quelle private, lo smembramento e la trasformazione di
realtà esistenti ed importanti come quelle di Venafro, Larino,
Agnone in appendici di altrettante strutture già presenti, che al
momento, vedi il Veneziale di Isernia, non riesce neppure a garantire
i ricoveri ordinari. Una sanità, quella molisana, che viaggia a due
velocità se consideriamo la lentezza delle strutture pubbliche e
l'efficienza di quelle private, frutto, per lo più, di lunghe guerre
politiche dei soliti noti, consumatesi negli anni a spese di tutti
noi che oggi dovremmo continuare ad assistere, inermi, allo sfascio
della nostra sanità ?
Certo,
i conti vanno rivisti, nessuno vuole pagare per qualcosa di inutile,
ma questo teorema, nei casi specifici, è davvero giusto? Se è vero
che il diritto alla salute deve essere alla base dell'elaborazione di
un Piano Sanitario che si possa definire tale, è altrettanto vero
che proprio perchè noi molisani paghiamo questo diritto a caro
prezzo, deve esserci garantito sia nella quantità che nella qualità.
Quanto costa in più mantenere attivi presidi ospedalieri esistenti
in aree strategiche come quella di Agnone e Venafro che servono l'una
una utenza già di per se disagiata dai collegamenti verso Isernia e
l'altra che, come lo stesso documento dice chiaramente, presenta un
elevato indice di attrazione di pazienti extra regionali? Non più di
quanto si è speso finora per avere una sanità in questo stato! E
proprio da questo dato che dovrebbe partire un ragionamento diverso
di rimodulazione della rete ospedaliera e, soprattutto, del
miglioramento della qualità dell'offerta sanitaria. L'idea di un
mega ospedale tra Isernia e Venafro, diciamocelo chiaramente, è una
chimera, coi tempi e i costi che occorrono per realizzarla vedremo
la nostra sanità peggiorare ulteriormente, tanto più che per stessa
ammissione di chi ha redatto il Piano, la struttura di Isernia ha
bisogno di idonei adeguamenti strutturali per almeno 17 milioni di
Euro, fossero solo quelli... Allora si pensi ad una riallocazione
dei reparti trasferiti da un ospedale all'altro, come è stato fino a
qualche tempo fa, guardando ad ottimizzare i costi, migliorando i
servizi, magari potenziando, questo si, il trasporto tra le varie
strutture (il Piano parla addirittura di una metropolitana leggera
sull'esistente rete ferroviaria tra Isernia e Venafro - 9. Piano
degli Investimenti - Riordino della Rete Infrastrutturale Sanitaria
). Forse i risultati sarebbero da subito migliori e, pur continuando
a pagare caro il prezzo della nostra salute, non ci lamenteremmo
delle lunghe liste d'attesa, dell'inefficienza e carenza dei servizi,
degli altissimi costi dei ticket. C'è bisogno di maggiore
attenzione alle esigenze dei cittadini, qui non contano i
campanilismi o i colori politici di appartenenza, occorre cambiare
radicalmente il modo di pensare e risolvere problemi, certi interessi
di pochi non devono e non possono pesare sulle spalle dei molisani,
ormai stanchi di pagare per le colpe di altri. Speriamo che il
desiderio di Michele
Iorio a che la
bozza del nuovo Piano sanitario regionale diventi elemento di
discussione, di confronto e di incontro in Consiglio regionale
trovino riscontro, contrariamente a quanto non è stato in passato:
sono certo che le opposizioni sapranno dare il necessario contributo
assumendosi la responsabilità delle scelte in linea con le
soluzioni più idonee alla risoluzione dei problemi di tutti i
molisani".
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