La relazione della Corte dei Conti, presentata qualche giorno fa in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, ci ha riproposto un’amara verità: la Regione Molise utilizza un sistema poco trasparente fatto di sprechi, inefficienze, scarsa produttività.
Dall’inizio del mandato, mi sono speso con interrogazioni presentate al Presidente della Giunta Iorio e agli Assessori competenti per chiedere delucidazioni su disservizi e difficoltà che vivono quotidianamente i molisani.
In particolare, sulla questione degli acquedotti, che nelle intenzioni dovrebbero portare acqua di sorgente, ma che, attualmente, non sono ancora funzionanti, ho sottolineato la farraginosità dello stato di avanzamento lavori non ancora ultimati.
Nella relazione della Corte dei Conti, la magistratura, che vigila sulle amministrazioni pubbliche, ha duramente biasimato, in merito alla questione Molise Acque, la scelta dei componenti della commissione giudicatrice della gara di progettazione esecutiva dell’acquedotto in quanto questi sarebbero sprovvisti del titolo di studio necessario a ricoprire il loro incarico.
Non solo, a seguito di ciò, la Molise Acque è stata condannata ad un risarcimento di 2 milioni euro a favore della ditta seconda classificata con un conseguente danno erariale che, ancora una volta, va a discapito dei cittadini molisani.
È un testo forte e pienamente condivisibile, quello della Corte dei Conti.
Un documento che impone una riflessione, soprattutto a fronte dei 120 milioni di euro spesi per i due acquedotti, il molisano destro e il centrale, e, soprattutto, in riferimento alla tempistica non rispettata.
Ora, mi chiedo: c’è una relazione fra i ritardi che ho ripetutamente denunciato e il rapporto della Corte dei Conti circa la composizione non professionale della commissione?
In qualunque paese civile, dopo una simile batosta, ci saremmo aspettati, e a ragione, che le persone coinvolte, a partire dal Presidente della Giunta fino al consiglio di amministrazione della società che gestisce il servizio idrico, presentassero le loro dimissioni. Così non è stato. Ma d’altronde, se questo gesto non è stato compiuto per fatti ancor più gravi, in cosa osavamo sperare?
Detto questo, vengano almeno rispettati i termini ultimi di consegna lavori, rispettivamente il 15/05/2012 per l’acquedotto molisano destro e il 25/06/2013 per l’acquedotto molisano centrale.
Sarebbe un atto dovuto e di correttezza e onestà intellettuale nei confronti dei cittadini. Dinanzi ad ulteriori ritardi, noi dell’IDV saremo pronti a scendere nelle piazze per manifestare l’ennesima condanna politica al governo Iorio.
In particolare, sulla questione degli acquedotti, che nelle intenzioni dovrebbero portare acqua di sorgente, ma che, attualmente, non sono ancora funzionanti, ho sottolineato la farraginosità dello stato di avanzamento lavori non ancora ultimati.
Nella relazione della Corte dei Conti, la magistratura, che vigila sulle amministrazioni pubbliche, ha duramente biasimato, in merito alla questione Molise Acque, la scelta dei componenti della commissione giudicatrice della gara di progettazione esecutiva dell’acquedotto in quanto questi sarebbero sprovvisti del titolo di studio necessario a ricoprire il loro incarico.
Non solo, a seguito di ciò, la Molise Acque è stata condannata ad un risarcimento di 2 milioni euro a favore della ditta seconda classificata con un conseguente danno erariale che, ancora una volta, va a discapito dei cittadini molisani.
È un testo forte e pienamente condivisibile, quello della Corte dei Conti.
Un documento che impone una riflessione, soprattutto a fronte dei 120 milioni di euro spesi per i due acquedotti, il molisano destro e il centrale, e, soprattutto, in riferimento alla tempistica non rispettata.
Ora, mi chiedo: c’è una relazione fra i ritardi che ho ripetutamente denunciato e il rapporto della Corte dei Conti circa la composizione non professionale della commissione?
In qualunque paese civile, dopo una simile batosta, ci saremmo aspettati, e a ragione, che le persone coinvolte, a partire dal Presidente della Giunta fino al consiglio di amministrazione della società che gestisce il servizio idrico, presentassero le loro dimissioni. Così non è stato. Ma d’altronde, se questo gesto non è stato compiuto per fatti ancor più gravi, in cosa osavamo sperare?
Detto questo, vengano almeno rispettati i termini ultimi di consegna lavori, rispettivamente il 15/05/2012 per l’acquedotto molisano destro e il 25/06/2013 per l’acquedotto molisano centrale.
Sarebbe un atto dovuto e di correttezza e onestà intellettuale nei confronti dei cittadini. Dinanzi ad ulteriori ritardi, noi dell’IDV saremo pronti a scendere nelle piazze per manifestare l’ennesima condanna politica al governo Iorio.
Cristiano Di Pietro(Idv)
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