martedì 13 marzo 2012

Anita Di Giuseppe (Idv): Discussa mozione per il potenziamento della "medicina di genere"

"Nel corso della discussione delle mozioni, concernenti iniziative per il potenziamento della medicina di genere, l’On. Antonio Palagiano ha presentato la mozione IdV n° 1-00384 a Sua prima firma, e sottoscritta anche dai deputati Mura, Di Giuseppe, Donadi, Borghesi ed Evangelisti."








"Il relatore ha esposto importanti dati statistici relativi all’incidenza delle patologie, evidenziando come le donne siano colpite in maniera maggiore rispetto agli uomini. Per citare alcuni dati del Ministero della salute, il 6% delle donne soffre di disabilità (vista, udito, movimento) contro il 3% degli uomini, il 9% soffre di osteoporosi contro l'1% degli uomini, il 7,4% di depressione contro il 3% degli uomini, ci sono poi le malattie autoimmuni che colpiscono prevalentemente il sesso femminile, come ad esempio l'artrite reumatoide, e questo dimostra l’esistenza di differenze tra il sistema immunitario maschile e quello femminile. Le malattie per le quali le donne sono maggiormente colpite rispetto agli uomini sono l’osteoporosi (+ 736 %), le malattie tiroidee (+ 500 %), depressione e ansietà (+ 138 %), cefalea ed emicrania (+ 123 %), Alzheimer (+ 100 %), cataratta (+ 80 %), artrosi e artrite (+ 49 %), calcolosi (+ 31 %), l'ipertensione arteriosa (+ 30 %), il diabete (+ 9 %), le allergie (+ 8 %) e alcune malattie cardiache (+ 5 %); Con i progressi della ricerca scientifica sono emerse delle differenze sostanziali tra i generi fino ad individuare una nuova branca della medicina: «la medicina di genere», che cerca di approfondire la diversità tra i sessi a livello anatomico, ma anche e soprattutto a livello biologico, funzionale, psicologico, sociale, ambientale e culturale; Inoltre, la necessità di individuare un approccio alla medicina basato sul genere, nasce dal fatto che tutti gli studi sperimentali sui farmaci vengono condotti considerando come fruitori i maschi, perché sono fisiologicamente più stabili e per la difficoltà scientifica a portare avanti una sperimentazione nel sesso femminile. Di conseguenza, le cure mediche rivolte alle donne sono compromesse da un difetto alla base, i metodi utilizzati nelle sperimentazioni cliniche e nelle ricerche farmacologiche e la successiva analisi dei dati risentono di una prospettiva maschile, che sottovaluta le peculiarità femminili e, in particolare, il ruolo degli ormoni; Ecco perché sarebbe auspicabile uno studio mirato di questo tipo in tempi brevi, considerando che il consumo dei farmaci da parte delle donne è percentualmente più elevato rispetto a quello degli uomini, la conoscenza delle differenze di genere favorisce, infatti, una maggiore appropriatezza della terapia ed una maggiore tutela della salute per entrambi i generi. Pertanto con questa Mozione l’IdV impegna il Governo a prevedere il potenziamento, omogeneo sul territorio nazionale, della ricerca medica, scientifica e farmacologica nell'ambito della medicina di genere, al fine di tutelare realmente, come sancito dall'articolo 32 della Costituzione, la salute di tutti i cittadini, donne comprese, poiché estromettere la donna dalla sperimentazione farmacologica è un errore che non può più essere commesso; inoltre impegna il Governo a promuovere l'inserimento della «medicina di genere» nei programmi dei corsi di laurea in medicina e chirurgia e delle scuole di specializzazione; ad incentivare e promuovere la realizzazione di master dedicati a chi, nel post laurea, voglia approfondire questa materia, facendo sì che la medicina possa finalmente raggiungere obiettivi più precisi e per meglio incidere sulla cura e sulla prevenzione delle malattie; infine – conclude l’On. di Giuseppe - si impegna il Governo ad individuare percorsi che garantiscano, all'interno delle strutture sanitarie pubbliche, l'esistenza o la realizzazione di un dipartimento dedicato alla medicina di genere al fine di avere un approccio migliore di fronte alle numerose richieste di assistenza delle donne italiane."

On. Anita Di Giuseppe

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