venerdì 19 settembre 2014

Promuovere la filiera del turismo in Molise: primo step educazione civica.



Nonostante le avversità che investono la quotidiana esistenza in questa regione, e le continue lamentele giustificate dalla crisi generalizzata che ci attanaglia, vi è chi si anima per salvare il salvabile e dare speranza per la creazione di nuovi indotti lavorativi. Su cosa puntare per restare ancora nel Molise e garantirsi il necessario reddito per condurre una vita dignitosa? Vi è una filiera che può assicurare lavoro ad almeno un terzo degli 88.000 senza lavoro in questa aspra terra?



Sono le domande sempre meno retoriche che gli amministratori regionali si pongono quotidianamente e a cui è molto difficile dare delle risposte. Si vorrebbe puntare sul turismo, in molti farfugliano questa possibilità come panacea risolutiva dei mali della nostra economia, dissaldata nelle certezze industriali e commerciali. La scienza esatta del turismo non nasce dal nulla. Per progettare e realizzare una filiera dell'ospitalità, si ha la necessità di partire da una base di moralizzazione, di educazione civica, basata in primis sul rispetto del territorio in cui si vive, sull’urbanistica, sul mantenimento e sulla valorizzazione dell’esistente.

Si inizia quindi dai bambini, per poi inculcare ai giovani regole elementari che qui da noi sembrano ignorare tutti. La dimostrazione tangibile la si ha nel vandalismo urbano, che tutto distrugge e lascia l’amaro in bocca. Osservare come il denaro della collettività viene frantumato con le pietre sui vetri dell’illuminazione pubblica è avvilente. Rendersi conto al mattino che sui luoghi in cui si è investito molto denaro per renderli fruibili a tutti, vi è lo scempio di pali divelti, cestini in ghisa strappati dalle sedi metalliche e buttati a metri di distanza, muri imbrattati con scritte ingiuriose e volgari. Gli autori - ed è ancora più avvilente - continueranno a distruggere impuniti. Queste abitudini autolesioniste per la società, hanno un unico comune denominatore, la lontananza dei cittadini da quel minimo di educazione civica che dovrebbe far sentire proprie e quindi tutelare i beni della collettività, come avviene in Svizzera e in regioni con elevato senso civico, quali Emila Romagna, Trentino e Veneto.

Come si può pensare di sviluppare un incoming turistico se si prescinde dalla regola elementare di salvaguardare gli oggetti indispensabili del quotidiano? Fatevi una passeggiata al vecchio camping rimesso a nuovo dal comune di Isernia sul fiume Sordo a ridosso del Lidle. Non vi è più un palo dell’illuminazione pubblica acceso di sera, ogni lampada è stata distrutta, così i tubi portalampada dell’illuminazione bassa, pare che sia passato Attila. Moralizzare prima di promuovere, dovrebbe essere questo il primo step necessario a qualsiasi iniziativa nell’ambito dell’ospitalità.

Educare al rispetto anche degli altri è intrinseco, cosa che si dimentica, nell'egida di una protesta silente, contro la società, il potere costituito e la noia che attanaglia i giovani. Come si può sviluppare il turismo se mancano le basi elementari di educazione? Provate a recarvi dalle Marche in su e fermatevi ad un distributore di benzina, troverete l’accoglienza con un buon giorno, viaggiato bene? Ha bisogno solo del pieno, vuole che le controlli l’olio? Intanto le lavo il parabrezza.

Paragoniamolo alla normalità di un operatore molisano, spesso nemmeno buongiorno, solo il cenno con il muso alzato che bisogna interpretare – quanta benzina le metto? – nemmeno uno sguardo negli occhi, tutto scontato e non dovuto, un’indifferenza che annienterebbe qualsiasi rapporto e che fa riflettere: possibile che sto dando il mio denaro a un soggetto che mi ignora totalmente? Questa purtroppo è la normalità, per cui come dicevamo, in base a qualsiasi sforzo che le istituzioni e i privati possano esercitare nella direzione della filiera turistica, bisogna che si combatta una prima battaglia di civiltà. Il vecchio detto: l’Italia è fatta bisogna fare gli italiani. Possiamo sostituirla con: il Molise per il turismo c’è, non ci sono i molisani!
                                                                                      P.T.





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