martedì 23 settembre 2014

Lavoro all'estero. Dove conviene emigrare in base a parametri di scelta fondamentali? Ecco quali sono.



La crisi morde e ogni giorno perdiamo un pezzo di Molise, con giovani e meno giovani che vanno via sperando in un futuro migliore. Per scegliere la giusta destinazione vanno considerati diversi parametri. E non mancano le sorprese.


In un momento in cui tutti si guardano intorno per cercare di uscire fuori dalla crisi lavorativa evitando i brutti pensieri di suicidio, in una terra avara che offre scarse prospettive occupazionali, ecco che un vademecum interessante viene pubblicato da Qui Finanza di Virgilio. Per osare con ponderazione ad emigrare, tenendo in considerazione - prima di affrontare la drastica decisione - quei paesi in cui ci siano reali prospettive di lavoro bisogna tener conto dei seguenti fattori: "Scegliere la giusta destinazione diviene infatti imprescindibile, e per farlo occorre tenere in considerazione quattro parametri fondamentali: il primo è il Pil pro capite del paese di destinazione. Questo ci sembra pacifico: nessuno vuole emigrare in un paese povero. Il secondo parametro è il rapporto debito/Pil. Secondo noi è un parametro importante perché predice se il paese continuerà a essere ricco nel medio periodo. Il terzo criterio considerato nella classifica è un indice di “efficienza” del sistema economico, cioè quanto è facile “fare business” in quel paese. L’indice è il cosiddetto “business freedom index” compilato dalla Heritage Foundation e tiene conto della facilità di aprire e chiudere un’attività e quella di ottenere una licenza. Il quarto criterio concerne i valori dei cittadini del paese di destinazione, con riferimento alla loro apertura all’immigrazione. A questo scopo viene utilizzata la World Value Survey, una indagine campionaria di carattere sociologico”.

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