venerdì 12 settembre 2014

Gambatesa: processo agli spazzini ribelli.



Riceviamo e pubblichiamo (di Stefano Venditti)
Al culmine la vicenda della ribellione degli spazzini di Gambatesa che rivendicavano nei confronti della cooperativa ECOJUNK gestrice della raccolta rifiuti urbani, una serie di diritti mancati di carattere sindacale e lavorativo.



Ieri pomeriggio c’è stato il “processo” agli spazzini di Gambatesa, (Donato Codianni e Salvatore Di Maria), tenutosi nella sede operativa della cooperativa ECOJUNK, a San Marco Dei Cavoti (BN). Ovviamente io non potevo esser presente, per cui, al ritorno dei miei amici ho assunte le informazioni che sto per scrivere, dal racconto fra il divertito ed il rassegnato, proposto da Salvatore di fronte alla solita birra. Il Nostro, innanzitutto mi ha riferito che all’incontro, oltre a lui e Donato, era presente Pasquale, vale a dire colui che guida l’autocompattatore di Gambatesa, (meglio non parlare del livello di sicurezza di quel mezzo), pur venendo a lavorare da Campobasso. 

La controparte si componeva dei soliti operatori della cooperativa, più, (sembra), il dirigente massimo della società di servizi, che Salvatore ha definito “l’avvocato”. Entrando nel vivo, ecco l’avvocato per l’appunto che, chiamato Salvatore, gli ha imposto di leggere l’articolo quattro del contratto che vede il mio amico legato alla ECOJUNK, quell’articolo che impone la segretezza da riservare alle informazioni aziendali, segretezza che ovviamente non può valere per documenti che vedono chi li divulga parte in causa, soprattutto se forieri di vessazioni che automaticamente annullano ogni contratto in essere. Il nostro avvocato poi, ha paventata a Salvatore la possibilità di venir denunciato per aver divulgati i documenti che ho mostrati, compreso l’ordine di comparizione che minacciava la punizione.

Per finire, gli altri componenti il tribunale della ECOJUNK, pur di scantonare sulle richieste già più volte espresse dagli spazzini, sono arrivati al punto di chiedere ai miei amici cosa, la società per la quale lavorano, abbia fatto loro di male, come se le richieste esposte fossero bazzecole. Si è arrivati anche a dimostrare che chi si lamenta di non aver avuta la tredicesima sbaglia, visto che sulla busta paga la stessa è dichiarata mensilmente. Non è vero, ma quand’anche fosse così, oltre a dichiarare qualcosa in teoria, ciò va espresso anche in pratica, dando i soldi che spettano a chi lavora. E’ inutile dire che lo stesso discorso vale per la riduzione del cuneo fiscale, non presente neppure su ciò che si vuol far passare per busta paga, così come vale per le ferie non godute:

CINQUANTA FRUSTATE E DIECI MINUTI DI VERGOGNA DIETRO LA LAVAGNA!!!

 Donato nel frattempo, lamentava i medesimi problemi e veniva rintuzzato allo stesso modo, ma riceveva solo dieci frustate e la diffida che lo porterà a stare in ginocchio sui ceci qualora in futuro volesse continuare a ribellarsi, ciò, perché Salvatore ha l’aggravante di essere mio collaboratore e quindi una maledettissima spia che offende il buon nome della “Onorata ECOJUNK”.

 Da tutto ciò ne deduco che se i miei amici sono quello che sono, la società per la quale fanno ancora per ora gli schiavi, si compone di poveri diavoli che pensano ancora di impaurire chi fino ad ora è stato al gioco ed ora non ne può più di difendere interessi non propri. Io, in attesa di chissà quale punizione divina, avevo approntata una difesa che si basava su un esposto alla procura della repubblica di Campobasso, teso all’accertamento ed al perseguire di tutta una serie di reati che vanno dallo sfruttamento di lavoro, alla condotta anti sindacale, all’appropriazione indebita ed al mancato versamento di tasse e contributi, (quest’ultima cosa l’ho già portata a termine a fine duemilaundici, con risultati soddisfacenti per gli spazzini), ma per il momento, constatato che mi trovo di fronte dei poveracci, procederò solo a livello sindacale e politico, atteso che io sia informato dei fatti e che non intenda più accettare una situazione al limite della clandestinità.

Con ciò, desidero ringraziare le testate giornalistiche d’ogni genere ed i blog che mi hanno aiutato in questa battaglia, perché senza di loro non si sarebbe mossa una foglia. Senza di voi, amici, la situazione sarebbe rimasta all’Io non so, tu non sai e chi ci rimette è sempre il più debole.


Grazie di cuore.

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