Tra i
problemi che affliggono il territorio della ex provincia di Isernia, quello
delle elezioni indefinibili di nome e titolo in questo momento, che amiamo
richiamarle in maniera errata ancora provinciali, si collocano all’ultimo posto
nella classifica delle esigenze della popolazione, sfiduciata e delusa dalla politica, dalle promesse mai raggiunte di lavoro e benessere in questo territorio alla deriva.
Nelle "elezioni pseudo provinciali"in corso, i cittadini sono eliminati definitivamente dal voto, affidato a sindaci e consiglieri dei 52 comuni,
con un sistema ponderato che difficilmente si digerisce e costringe tutte le
parti in competizione ad indossare gli abiti di Pitagora e proporzionare con il
pallottoliere, gli accorpamenti tra i maggiori comuni per decretare la facile
vittoria di un candidato.
Pare in
questo momento, che nessuno abbia la vera consapevolezza di cosa stia accadendo.
Dato che non c’è nulla di futuribile da gestire e programmare, tranne il
traghettare l’ente di Via Berta verso lo smantellamento con la legge Delrio e l’attesa
della modifica al capitolo V° della Costituzione. Poteva essere l’occasione per
fare squadra comune, mettere da parte l’agone politico inappropriato e con un’unica
lista, puntare su un nome condiviso da tutti e due gli schieramenti per la
presidenza, con la rappresentanza di 20 consiglieri scelti senza scontri e
opposte visioni politiche inappropriate e inopportune in questa fase.
Eppure il
risalto mediatico delle due candidature presidenziali Brasiello – Ricci, parrebbero strategiche per la politica del bipolarismo
centro destra/centro sinistra e per gli equilibri interni alle rispettive coalizioni. Siamo sicuri che questo sia vero? Quando si
parla di elezioni tutti gli attori della politica si infervorano. Al termine
elezioni è come spingere un tasto "start" ed ecco che parte la macchina. Pensando
al passato, quasi tutti credono che anche queste elezioni siano strategiche e
siano misura e banco di prova di posizionamento per comunali e future elezioni regionali. Niente di
più errato! A fare chiarezza su questo argomento che da
qualche settimana tentiamo di far comprendere, è l’ex sindaco di Castelverrino Albino Iacovone che ieri
pubblica su Facebook un eloquente chiarimento sulle esternazioni politiche che
forse risultano poco opportune in questa occasione da parte del sindaco Antonio
Monaco.
Iacovone in linea con il nostro pensiero afferma: “Forse non è
molto chiaro che, nelle more della soppressione, questi amministratori ed
amministratrici, rappresentano l' intero territorio ed il loro compito di
ordinaria amministrazione ( per la gestione in itinere) è quello di dare, spero,
un valido contributo al lavoro in corso circa l' attuazione di quei
provvedimenti che andranno a disegnare il trasferimento delle funzioni e del
personale ai Comuni , unioni di comuni e/o regione in attuazione della legge
n.56 del 7 aprile 2014( cosiddetta legge Delrio).
In tale
prospettive, far diventare una questione partitica, le semplici elezioni di 2°
livello di un ente in smobilitazione, non ha nessun senso. Sarebbe
stato, invece, più consono e logico, in questa fase transitoria, una lista unica,
svincolata dai presupposti ideologici e partitici, con Sindaci e/o Consiglieri
comunali scelti, non tanto su questioni territoriali - è già di per piccolo il
territorio provinciale -ma sulle capacità, esperienze e buona volontà dei
componenti l’ assemblea per una seria e ponderata riorganizzazione.
Non resta
che augurarci che la riforma del titolo V° e l’abolizione delle province non
subisca intoppi e vada in porto in fretta per arrivare a fare un po’ di
chiarezza e di ordine tra i diversi livelli di governo dello Stato e per
mettere fine ad una esperienza amministrativa – provinciale - che non ha avuto
mai un forte impatto sociale sulle reali esigenze delle popolazioni
interessate. Sono convinto – conclude Iacovone - che proprio l' istituzione della Provincia di
Isernia, anche per la miopia della Regione Molise, per le popolazioni dell'
Altissimo Molise - Agnone e paesi limitrofi - si sia rivelata penalizzante!
Io non
starei tanto a preoccuparmi di elezioni di 2° livello e di percentuali di
rappresentanza bensì a programmare ed organizzare il futuro e il dopo Province.
P.T.
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