lunedì 14 luglio 2014

Per i molisani: Immigrazione al limite della tolleranza

I molisani non ci stanno. La sopportazione è oltre il limite. Mentre si cerca di sopravvivere in una regione che ha perso migliaia di posti di lavoro, approdano continuamente nuovi profughi, retti da denaro statale per circa 32 euro al giorno a persona.




Questa l’idea che in larga maggioranza impera sulla questione profughi nella nostra regione: come si fa a dargli torto? Sono 500 gli immigrati giunti negli ultimi mesi nel Molise, che bivaccano a nostre spese, mentre non vi è più futuro per questa regione, nonostante i proclami. Sedicimila euro al giorno, 480 mila euro al mese che potrebbero servire a noi molisani per sostenere le nostre famiglie! E’ Giuseppe, ad esternare la rabbia di sopportare mesi di isolamento e di una dignità minata, dovuta alla perdita del posto di lavoro e alla impossibilità di riavere un ruolo  in questa società allo sbando.

Non sopporta l’idea che lui, come italiano è qui, senza che la sua situazione economica familiare interessi a qualcuno, mentre sugli immigrati vi è un’attenzione particolare. Basta con questi immigrati, che vengono a fare qui, ad unire la nostra disperazione alla loro, a fare a gara a chi è più disperato? Se è una gara: sicuramente vinciamo noi. Loro almeno mangiano senza sborsare un euro, non devono pagare bollette e ogni mese hanno anche qualche soldo da spendere. A parlare è Ferdinando, che proprio non c’è la fa più a tirare avanti la sua attività artigianale di falegnameria. Vessato dallo Stato, per le tasse che non riesce più a pagare; per l’INPS che gli ha spedito attraverso Equitalia già due istanze di pignoramento. Le commesse, negli ultimi mesi con la crisi, sono più che dimezzate e anche i pochi ordini effettuati da qualche cliente, non sono stati saldati per mancanza di denaro: un vero sfacelo per l’economia aziendale e familiare.

Di casi analoghi ve ne sono centinaia in questa piccola nostra realtà. L’arrivo degli  immigrati sta inasprendo ulteriormente gli animi. Non vorremmo che la situazione si tramutasse in odio razziale, non lo meritano gli immigrati e certamente non è il sentimento di base dei nostri corregionali. Si ponga un freno a “Mare Nostrum”a livello statale. E’ una pazzia continuare a far giungere extracomunitari, con la fame che inizia a mordere la nostra realtà e quella meridionale in generale, senza che lo Stato e gli enti locali possano avere rimedi nella soluzione dei problemi dei nostri cittadini, legati a nuove opportunità lavorative. Vi è una proporzione allucinante nella nostra regione stimolata da un gioco perverso, quasi masochista: più cresce la povertà e la miseria, più importiamo attraverso “Mare Nostrum” poveri miserabili.

P.T.


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