Nuove elezioni provinciali alle porte, si scaldano i motori
della politica e della macchina elettorale, alla ricerca di un presidente della
provincia che dalla nuova legge Delrio, appare più come un agnello sacrificale
che come un condottiero, nelle nuove regole e nel futuro gestionale dell’ente
di Via Berta.
I PAPABILI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA
Brasiello Mazzuto Monaco
Sappiamo che in attesa della modifica del titolo V° della
Costituzione, si è in work in progress, nella gestione delle province: senza
trasferimenti dallo Stato, risulta difficile programmare anche l’ordinario.
I sindaci autorevoli per rappresentanza, in riferimento all’introduzione
del voto ponderato, hanno maggiori chance di rivestire il ruolo di leader in
provincia, ma è proprio così?
La strana introduzione del voto ponderato, (vale a dire il
voto di rappresentanza, in base al numero di abitanti dei singoli comuni, più i
comuni sono grandi e maggiore rappresentatività hanno) lascia tutti i sindaci e
consiglieri al seguito leggermente spiazzati.
Le cittadine più popolose quindi: Isernia, Venafro, Agnone e
Frosolone, in percentuale hanno a disposizione i voti ponderati maggiori.
Nello specifico, le quattro cittadine hanno a disposizione:
231 voti Isernia; 185 voti Agnone; 119 voti Venafro e 115 voti ponderati Frosolone.
Si accodano i comuni con minori abitanti e minore rappresentatività numerica.
Su base 1.000, i quattro comuni maggiori hanno a
disposizione ben 350 voti.
Questo vuol dire che più di un quarto dei voti è gestito da
4 sindaci che possono avere maggiore peso nelle scelte di un presidente e con
maggiore facilità, potrebbero raggiungere un accordo, puntando su un unico
personaggio.
Su 52 comuni, 48 possiedono singolarmente tra i 5 e i 9 voti
ponderati, per raggiungere quota 650.
Cosa molto complessa, mettere d’accordo 52 comuni su un’unica
figura presidenziale che possa avere le seguenti caratteristiche:
1) Deve essere un sindaco di un comune piccolo, altrimenti
il suo tempo a disposizione, per gestire un ente di secondo livello non sarebbe
sufficiente.
2) Deve avere di che vivere, in quanto, la carica
presidenziale, come le altre cariche consiliari, non sono remunerate.
3) Deve avere il consenso della politica regionale e una
lista forte di appoggio per vincere le elezioni.
4) Deve essere una persona competente ed esperta in materia
amministrativa e infine:
5) Deve possedere grande pazienza.
Come state constatando nei 5 punti, a parte qualche
lungimirante personaggio che mira a poltrone più ampie e rappresentative, quali
il sindaco di Isernia Luigi Brasiello, che ha di che vivere con una lauta
retribuzione sindacale, ma di riflesso ha un comune molto complesso da gestire;
difficile nei piccoli comuni trovare disponibilità di primi cittadini che
possano avere la passione esclusiva dell’amministrare, senza compensi, molti
oneri e pochi onori.
Questa considerazione, lascia comunque lo spazio a logiche
di partito diversificate, ma il ruolo degli aventi diritto al voto con la nuova
legge: sindaci, consiglieri comunali e provinciali uscenti, oltre al presidente
uscente, resta predominante e gli accordi in primis, devono giungere dai comuni
e dall’unione dei comuni.
La politica regionale al momento tace, è alla finestra ad
osservare, in attesa delle riunioni dei sindaci e dell’indicazione sui
personaggi e sulle probabili liste legate a tali personaggi.
Presumibilmente, nonostante le difficoltà accennate nei
punti sopra esposti, ci saranno almeno 3 liste con un presidente candidato al
vertice del palazzo provinciale.
Questo cosa vuole significare?
Nonostante la mancata remunerazione, si possono gestire
appalti, in attesa di una legge più a misura di territorio, si amministra
quello che si può; parliamoci chiaro: il potere logora chi non c’è l’ha!
Azzardando un’ipotesi.
Una lista potrebbe essere capeggiata da Luigi Brasiello che
palesemente, ha dato la sua disponibilità a concorrere per la poltrona più alta,
sempre che il PD all’unanimità converga su di lui, con i sindaci e consiglieri
dei comuni, e gli dia quell’appoggio che non è mancato per essere eletto
sindaco ad Isernia, sempre se all’interno del centro sinistra, le cose non
siano nel frattempo cambiate.
La seconda lista,
potrebbe essere stimolata dall’uscente presidente Luigi Mazzuto che godrebbe
dell’appoggio dei fedelissimi di Michele Iorio e di un nutrito gruppo di
consiglieri ed ex assessori provinciali, ma il suo passaggio alla Lega Nord di
Salvini, non sappiamo che ascendente potrebbe avere sui sindaci della
provincia.
La terza lista, potrebbe essere capeggiata dal sindaco di Capracotta
Antonio Monaco che secondo voci di corridoio, godrebbe dei consensi finanche
del sindaco di Venafro Antonio Sorbo, defilatosi dalla presumibile candidatura,
esaltando la possibilità di puntare per la presidenza su un sindaco dell’alto
Molise.
Monaco, potrebbe far
confluire i voti anche dei rappresentanti comunali del centro sinistra. E’ noto
il suo impegno politico e la sua candidatura nelle fila dell’Italia dei valori alle
scorse elezioni regionali: un credito mai esatto, potrebbe essere questa la
volta buona?
P.Tonti
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