martedì 15 luglio 2014

Isernia. Elezioni provinciali allo start: i probabili candidati alla presidenza

Nuove elezioni provinciali alle porte, si scaldano i motori della politica e della macchina elettorale, alla ricerca di un presidente della provincia che dalla nuova legge Delrio, appare più come un agnello sacrificale che come un condottiero, nelle nuove regole e nel futuro gestionale dell’ente di Via Berta.

                                           I PAPABILI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA 
                                              Brasiello               Mazzuto               Monaco


Sappiamo che in attesa della modifica del titolo V° della Costituzione, si è in work in progress, nella gestione delle province: senza trasferimenti dallo Stato, risulta difficile programmare anche l’ordinario.
I sindaci autorevoli per rappresentanza, in riferimento all’introduzione del voto ponderato, hanno maggiori chance di rivestire il ruolo di leader in provincia, ma è proprio così?
La strana introduzione del voto ponderato, (vale a dire il voto di rappresentanza, in base al numero di abitanti dei singoli comuni, più i comuni sono grandi e maggiore rappresentatività hanno) lascia tutti i sindaci e consiglieri al seguito leggermente spiazzati.
Le cittadine più popolose quindi: Isernia, Venafro, Agnone e Frosolone, in percentuale hanno a disposizione i voti ponderati maggiori.
Nello specifico, le quattro cittadine hanno a disposizione: 231 voti Isernia; 185 voti Agnone; 119 voti Venafro e 115 voti ponderati Frosolone. Si accodano i comuni con minori abitanti e minore rappresentatività numerica.
Su base 1.000, i quattro comuni maggiori hanno a disposizione ben 350 voti.
Questo vuol dire che più di un quarto dei voti è gestito da 4 sindaci che possono avere maggiore peso nelle scelte di un presidente e con maggiore facilità, potrebbero raggiungere un accordo, puntando su un unico personaggio.
Su 52 comuni, 48 possiedono singolarmente tra i 5 e i 9 voti ponderati, per raggiungere quota 650.
Cosa molto complessa, mettere d’accordo 52 comuni su un’unica figura presidenziale che possa avere le seguenti caratteristiche:
1) Deve essere un sindaco di un comune piccolo, altrimenti il suo tempo a disposizione, per gestire un ente di secondo livello non sarebbe sufficiente.
2) Deve avere di che vivere, in quanto, la carica presidenziale, come le altre cariche consiliari, non sono remunerate.
3) Deve avere il consenso della politica regionale e una lista forte di appoggio per vincere le elezioni.
4) Deve essere una persona competente ed esperta in materia amministrativa e infine:
5) Deve possedere grande pazienza.
Come state constatando nei 5 punti, a parte qualche lungimirante personaggio che mira a poltrone più ampie e rappresentative, quali il sindaco di Isernia Luigi Brasiello, che ha di che vivere con una lauta retribuzione sindacale, ma di riflesso ha un comune molto complesso da gestire; difficile nei piccoli comuni trovare disponibilità di primi cittadini che possano avere la passione esclusiva dell’amministrare, senza compensi, molti oneri e pochi onori.
Questa considerazione, lascia comunque lo spazio a logiche di partito diversificate, ma il ruolo degli aventi diritto al voto con la nuova legge: sindaci, consiglieri comunali e provinciali uscenti, oltre al presidente uscente, resta predominante e gli accordi in primis, devono giungere dai comuni e dall’unione dei comuni.
La politica regionale al momento tace, è alla finestra ad osservare, in attesa delle riunioni dei sindaci e dell’indicazione sui personaggi e sulle probabili liste legate a tali personaggi.
Presumibilmente, nonostante le difficoltà accennate nei punti sopra esposti, ci saranno almeno 3 liste con un presidente candidato al vertice del palazzo provinciale.
Questo cosa vuole significare?
Nonostante la mancata remunerazione, si possono gestire appalti, in attesa di una legge più a misura di territorio, si amministra quello che si può; parliamoci chiaro: il potere logora chi non c’è l’ha!
Azzardando un’ipotesi.
Una lista potrebbe essere capeggiata da Luigi Brasiello che palesemente, ha dato la sua disponibilità a concorrere per la poltrona più alta, sempre che il PD all’unanimità converga su di lui, con i sindaci e consiglieri dei comuni, e gli dia quell’appoggio che non è mancato per essere eletto sindaco ad Isernia, sempre se all’interno del centro sinistra, le cose non siano nel frattempo cambiate.
 La seconda lista, potrebbe essere stimolata dall’uscente presidente Luigi Mazzuto che godrebbe dell’appoggio dei fedelissimi di Michele Iorio e di un nutrito gruppo di consiglieri ed ex assessori provinciali, ma il suo passaggio alla Lega Nord di Salvini, non sappiamo che ascendente potrebbe avere sui sindaci della provincia.
La terza lista, potrebbe essere capeggiata dal sindaco di Capracotta Antonio Monaco che secondo voci di corridoio, godrebbe dei consensi finanche del sindaco di Venafro Antonio Sorbo, defilatosi dalla presumibile candidatura, esaltando la possibilità di puntare per la presidenza su un sindaco dell’alto Molise.
 Monaco, potrebbe far confluire i voti anche dei rappresentanti comunali del centro sinistra. E’ noto il suo impegno politico e la sua candidatura nelle fila dell’Italia dei valori alle scorse elezioni regionali: un credito mai esatto, potrebbe essere questa la volta buona?
                                                                                                             P.Tonti



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