Inquietante, è il giusto aggettivo da utilizzare per un “incidente”,
quello avvenuto nella campagna di Agnone qualche giorno fa.
Tra i cittadini di Agnone vi è un gran vociare e delle
perplessità legittime sull’accaduto e il successivo epilogo finito in chiesa
con un accoltellamento.Adriano Orlando, il contadino 43enne di Agnone era scomparso
da casa da qualche giorno, il suo corpo è stato rinvenuto il 24 luglio
schiacciato in una rotopressa agricola in località “Posticchia”, nella campagna
agnonese.
L’ipotesi dell’incidente è stata subito presa per buona, in
quanto il mezzo agricolo è stato trovato spento e senza benzina.
Raccogliendo informazioni, tra i possessori di mezzi
agricoli professionali, quali una rotopressa o rotoballa, si evince, che farsi
male o morire schiacciati al suo interno è molto difficile, (rarissimo, secondo
gli agricoltori) ma non impossibile (si sono verificati negli anni, almeno tre
incidenti mortali similari in Italia)
Nei casi degli incidenti registrati su questi potenti mezzi,
si sono avuti per estreme imprudenze: perdite di equilibrio, indumenti larghi che
finiscono nei pettini e trascinano la vittima nei micidiali meccanismi per
rollare il fieno.
Generalmente, essendo delle macchine che possono essere
guidate e assistite da una sola persona, spesso non vi sono testimoni oculari
degli incidenti. Anche nel caso di Agnone, non essendoci testimoni, vista la
zona abbastanza isolata dove si è verificata la disgrazia si è presa per buona
la causa del sinistro. L’evento che è seguito al rinvenimento del corpo della
vittima, lascia aperte delle domande a cui ancora oggi non giungono delle
risposte definitive.
Il padre della vittima, in chiesa mentre si svolgono i
funerali accoltella all’addome un uomo. Si è appreso, che tra i due non corresse buon sangue da
molti anni, ma per quale motivo, proprio durante i funerali del figlio, dove un
genitore è straziato dal dolore, pensa di commettere un omicidio, davanti a
tutti? Cosa ha spinto l’uomo, proprio in quel momento a pensare ad
un gesto così efferato e realizzarlo? Di cosa egli è a conoscenza che gli inquirenti non sanno sul
caso?
Potrebbe egli avere addossato per qualche motivo, la
responsabilità della morte del figlio a questa persona a cui spesso era venuto
in conflitto negli ultimi anni? E’ qui, che l’ipotesi dell’incidente, lascia spazio alla
fantasia, in un gesto estremo, come il tentato omicidio perpetrato in chiesa da
un uomo tranquillo, gran lavoratore e timorato di Dio.
P.T.
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