In Aula alla Camera dei Deputati si sono tenute le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno e sulle linee programmatiche del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea.
C'è il Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, momento fondamentale per la scelta dei vertici della "nuova" Unione. Poi dal primo luglio scatta il semestre Ue di presidenza italiana. È naturale che sia il momento per Matteo Renzi di porsi delle domande: "C'è da chiedersi che tipo di Italia presentiamo in Ue e che tipo di Ue vogliamo come italiani" ha detto il premier parlando in Aula alla Camera. "In questi anni abbiamo dato l'impressione che l'Europa sia un luogo altro. L'Europa non è qualcos'altro da noi e noi dobbiamo dire con determinazione non quello che ci deve dire l'Ue, ma quello che noi chiediamo all'Europa".
"L'Europa - aggiunge Renzi - non può semplicemente essere il luogo dove si vive di codicilli, parametri, vincoli". Parlando poi della scelta di Ypres come luogo del primo consiglio europeo post elezioni, il premier nota: "L'Europa non può diventare semplicemente la terra di mezzo delle norme, le vittime della seconda guerra mondiale non sono morte perché ci azzuffassimo intorno a un codicillo".
La prima questione che il premier affronta con forza è quella di una maggiore collaborazione europea sul problema immigrazione: "Se il dramma degli sbarchi non riguarda l'Ue, tenetevi la vostra moneta e lasciateci i nostri valori. Non basta avere una moneta, un presidente in comune, una fonte di finanziamento in comune: o accettiamo un destino e valori in comune o l'Europa perde il suo stesso ruolo".
La prima questione che il premier affronta con forza è quella di una maggiore collaborazione europea sul problema immigrazione: "Se il dramma degli sbarchi non riguarda l'Ue, tenetevi la vostra moneta e lasciateci i nostri valori. Non basta avere una moneta, un presidente in comune, una fonte di finanziamento in comune: o accettiamo un destino e valori in comune o l'Europa perde il suo stesso ruolo".
Sul patto di bilancio europeo (sul quale lunedì a sorpresa è arrivata un'apertura da parte della Merkel): "Noi non chiediamo di violare la regola del 3%, a differenza della Germania" nel 2003, ma "come la Germania di allora vogliamo smettere di vivere l'elenco di raccomandazioni come una lista della spesa che ci capita tra capo e collo". "La stabilità senza crescita è solo immobilismo"
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