giovedì 26 giugno 2014

Scuola. Graduatorie ad esaurimento, ecco i numeri per il Molise

Il 17 maggio ’14 sono scaduti i termini per aggiornare o modificare la propria posizione nelle graduatorie provinciali. I docenti precari che in Molise  hanno fatto domanda per aggiornare la propria posizione nelle graduatorie ad esaurimento sono stati 1864. I due ambiti territoriali  hanno comunicato il numero dei precari presenti in dette graduatorie.





I risultati sono: 55 domande in più a Campobasso e 25 in meno a Isernia, con un totale regionale di 30 inserimenti in più nelle graduatorie provinciali.

Di seguito il dettaglio delle domande presentate nelle due province molisane:
 
Campobasso

- infanzia numero domande 287 - 19 docenti in uscita - 29 in entrata

- primaria numero domande 371 - 22 docenti in uscita - 44 in entrata

- educatori numero domande - 42 - 5 in uscita - 4  in entrata

- I grado numero domande 231 - 26 docenti in uscita - 8 in entrata

- II grado numero domande 444 - 49 docenti in uscita - 39 in entrata.

Totale  1375


Isernia


- infanzia numero domande 115 - 22 docenti in uscita - 23 in entrata

- primaria numero domande 99- 15 docenti in uscita - 17 in entrata

- educatori numero domande 2

- I grado numero domande 93 - 26 docenti in uscita - 8 in entrata

- II grado numero domande 178 - 49 docenti in uscita - 39 in entrata

Totale 489


Si pone l’esigenza di procedere rapidamente ad un sistema di reclutamento efficace e non ballerino che in questi anni è stato modificato ogni volta dal plenipotenziario di turno e che ha messo i precari uno contro l’altro (tra graduatorie, PAS, TFA e concorsi). Una modalità di reclutamento che non sta dando certezze  al sistema e sta determinando problemi rilevanti sia sul versante della progettazione dell’offerta formativa sia su quello della continuità didattica. In questo contesto i precari sono trattati come carne da macello.

Solo una politica lungimirante, unita agli investimenti nell’istruzione e nella formazione, potrà  consentire di ridurre numeri così alti e riaprire la prospettiva di una stabilizzazione del personale precario.

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