lunedì 2 giugno 2014

Intervista di Angeletti a RaiNews24 su Alitalia e Rai

Questo accordo può rappresentare non solo la salvezza, ma la crescita di una compagnia importante per l'Italia, una grande infrastruttura. Vorremo vedere, ovviamente, qual è il piano industriale e cioè come si pensa sul serio di rilanciare la compagnia aerea e, poi, vedere le conseguenze sul piano occupazionale. Noi siamo un Paese che ha gli strumenti per affrontare questi problemi che vengono usati in tutte le imprese italiane: immaginiamo che l'Alitalia non debba  fare eccezione.







Quello che vogliamo evitare è che siano lasciate le persone per strada e siccome abbiamo degli strumenti che possono evitare ciò, li vogliamo usare anche in Alitalia. Non è una questione di costo del lavoro, ma di quanto lavoro ci sarà ancora e cioè di quanti posti di lavoro ci saranno in conseguenza del piano industriale che sarà sviluppato sulla base del numero di aerei e di tratte. Non si può fare a prescindere, dunque, una valutazione delle conseguenze del piano industriale.


Nessuno può pretendere che noi lasciamo persone per strada: questo non è nella nostra disponibilità né, tantomeno, nella nostra volontà. Bisogna trovare soluzioni ragionevoli che assicurino reddito e possibilità di reimpiego più in là nel tempo, magari quando l'azienda comincerà a crescere e, quindi, a produrre posti di lavoro.


RAI


Il Premier Renzi pone la questione in maniera anomala e sbagliata. Se pensa che gli amministratori debbano fare dei tagli e cioè dei risparmi, dica dove e come farli. Ciò che non può fare è mettere una sorta di "tassa" anomala di 150 milioni ad un'azienda non preoccupandosi delle conseguenze. Ho anche qualche dubbio sulla legittimità di un'operazione di questo genere     

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