E’ stata la bella manifestazione di ieri sera, all’insegna dell’olio “Licinius “ prodotto dalla cooperativa Coloniaiuliavenafrana, a convincerci che sarà così e tutto avverrà in tempi non lontani, visto che il terreno è stato dissodato e preparato sin dalla partecipazione di Venafro alla fondazione delle Città dell’olio 20 anni fa a Larino, con l’allora sindaco Vincenzo Ottaviano convinto sostenitore.
Qualche anno dopo la realizzazione del Parco storico dell’olivo di Venafro, sotto la guida attenta di Emilio Pesino, che, secondo me, ha il merito di aver svegliato una realtà che si era dimenticato del suo testimone principe, l’olio, presa da altri pensieri per il suo sviluppo oggi in profonda crisi.
In primo luogo i produttori storici, i proprietari degli oliveti per lungo tempo abbandonati, che oggi sono protagonisti del volto nuovo della cooperativa che ieri sera ha presentato davanti a numeroso pubblico, il suo olio dai caratteri delicati per prendere alla gola il consumatore del Mercato.
Un progetto di marketing che ha curato nei minimi particolari i caratteri dell’olio, l’immagine e il pakaging per accelerare i tempi a far vivere l’antica fama al suo olio “Aurino”e che, con la presentazione di ieri sera, parte per presentarsi a un pubblico di consumatori che amano la bellezza e la bontà.
Ieri sera ha fatto da grande protagonista la cultura dell’olio, elemento non secondario per entrare sui mercati, convincere e rendere i consumatori, soprattutto quelli più esigenti, affezionati nel tempo e, come, tali, promotori di un olio così legato ai valori e alle risorse del suo territorio che sono anche la storia, le tradizioni, la ruralità, lo stile di vita che caratterizza la nostra appartenenza al Mediterraneo.
Altro elemento, non secondario, di questa mia convinzione è la ferma determinazione dell’amministrazione che governa la Città di Licinio che, sulla spinta del sindaco Antonio Sorbo, si appresta ad aprire una settimana (la prossima) all’insegna dell’Expo 2015 con l’olio grande protagonista insieme con le città dell’olio.
In programma la tappa molisana di Girolio e i festeggiamenti per i 20 anni dell’Associazione, che non dimentica le sue origini molisane e che, a partire dal 1995, cioè subito dopo la sua costituzione, ha determinato quella svolta culturale che ha inciso sui cambiamenti registrati nel mondo dell’olio e che, proprio da Venafro, sono decisivi per una nuova svolta.
Il grande lavoro dei privati e della cooperativa in particolare trova nell’impegno e nell’entusiasmo del sindaco e della sua amministrazione un’altra ragione per dire che il percorso tracciato è quello giusto per conquistare traguardi fino ad oggi insperati.
Sono certo che l’olivicoltura molisana, con i suoi oli, troverà in questo nuovo modo di porsi di Venafro e cioè, anche con il coordinamento regionale delle città dell’olio, al centro di una nuova stagione di sviluppo della principale coltivazione arborea dell’agricoltura molisana.
Un esempio, in pratica, per tutte le altre città dell’olio molisane che ha tutto per aprire a una nuova gestione del territorio per una sua tutela e valorizzazione che serve al Molise per esprimere le grandi potenzialità nel campo del turismo o, meglio, dei turismi possibili.
Si pensi alla conquista dei mercati, essenziale per avere nuove prospettive di produzione e di reddito e, cos', rilanciare l'agricoltura; alla necessità e urgenza della programmazione e di una strategia di marketing, e, soprattutto, all’avvio di un dialogo tra pubblico e privato, sindaco, produttori e cittadini consumatori.
Se tutto questo succederà, ed io ne sono convinto, bisogna dire “grazie Venafro” e, così, sentir dire, come secoli fa, “quod oleum comparem venafrano”?, cioè “quale olio vuoi paragonare a quello di Venafro”?
In primo luogo i produttori storici, i proprietari degli oliveti per lungo tempo abbandonati, che oggi sono protagonisti del volto nuovo della cooperativa che ieri sera ha presentato davanti a numeroso pubblico, il suo olio dai caratteri delicati per prendere alla gola il consumatore del Mercato.
Un progetto di marketing che ha curato nei minimi particolari i caratteri dell’olio, l’immagine e il pakaging per accelerare i tempi a far vivere l’antica fama al suo olio “Aurino”e che, con la presentazione di ieri sera, parte per presentarsi a un pubblico di consumatori che amano la bellezza e la bontà.
Ieri sera ha fatto da grande protagonista la cultura dell’olio, elemento non secondario per entrare sui mercati, convincere e rendere i consumatori, soprattutto quelli più esigenti, affezionati nel tempo e, come, tali, promotori di un olio così legato ai valori e alle risorse del suo territorio che sono anche la storia, le tradizioni, la ruralità, lo stile di vita che caratterizza la nostra appartenenza al Mediterraneo.
Altro elemento, non secondario, di questa mia convinzione è la ferma determinazione dell’amministrazione che governa la Città di Licinio che, sulla spinta del sindaco Antonio Sorbo, si appresta ad aprire una settimana (la prossima) all’insegna dell’Expo 2015 con l’olio grande protagonista insieme con le città dell’olio.
In programma la tappa molisana di Girolio e i festeggiamenti per i 20 anni dell’Associazione, che non dimentica le sue origini molisane e che, a partire dal 1995, cioè subito dopo la sua costituzione, ha determinato quella svolta culturale che ha inciso sui cambiamenti registrati nel mondo dell’olio e che, proprio da Venafro, sono decisivi per una nuova svolta.
Il grande lavoro dei privati e della cooperativa in particolare trova nell’impegno e nell’entusiasmo del sindaco e della sua amministrazione un’altra ragione per dire che il percorso tracciato è quello giusto per conquistare traguardi fino ad oggi insperati.
Sono certo che l’olivicoltura molisana, con i suoi oli, troverà in questo nuovo modo di porsi di Venafro e cioè, anche con il coordinamento regionale delle città dell’olio, al centro di una nuova stagione di sviluppo della principale coltivazione arborea dell’agricoltura molisana.
Un esempio, in pratica, per tutte le altre città dell’olio molisane che ha tutto per aprire a una nuova gestione del territorio per una sua tutela e valorizzazione che serve al Molise per esprimere le grandi potenzialità nel campo del turismo o, meglio, dei turismi possibili.
Si pensi alla conquista dei mercati, essenziale per avere nuove prospettive di produzione e di reddito e, cos', rilanciare l'agricoltura; alla necessità e urgenza della programmazione e di una strategia di marketing, e, soprattutto, all’avvio di un dialogo tra pubblico e privato, sindaco, produttori e cittadini consumatori.
Se tutto questo succederà, ed io ne sono convinto, bisogna dire “grazie Venafro” e, così, sentir dire, come secoli fa, “quod oleum comparem venafrano”?, cioè “quale olio vuoi paragonare a quello di Venafro”?
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