La deputata termolese è stata cooptata nel Comitato di tesoreria che coadiuverà il tesoriere del Pd nella gestione amministrativa della formazione politica di maggioranza relativa parlamentare guidata da Matteo Renzi.
Una nomina di carattere sostanziale più che formale, poiché insieme allo stesso Tesoriere e agli altri cinque componenti del Comitato verrà curata l’organizzazione amministrativa, patrimoniale e contabile del Pd.
Una scelta che evidenzia il grado di massima fiducia che il segretario nazionale Renzi vanta nei confronti dell’onorevole Laura Venittelli, chiamata insieme ad altre due persone di area e a 3 docenti toscani a comporre questo organismo.
A optare, tra gli altri, per la Venittelli nel Comitato di tesoreria è stata la Direzione nazionale riunita nella prima seduta successiva a quella del rinnovo della componente elettiva da parte dell’Assemblea nazionale, nel rispetto della rappresentanza territoriale e di genere.
L’incarico ha durata formale di 4 anni e può essere confermato una sola volta.
“Esprimo massima soddisfazione personale e politica per essere chiamata a svolgere un ruolo di responsabilità diretta all’interno del Partito democratico – ha commentato l’onorevole Laura Venittelli – perché come componente del Comitato di tesoreria dovrò coadiuvare il tesoriere nello svolgimento delle sue funzioni di indirizzo e verifica rispetto alla gestione contabile, alle fonti di finanziamento e alla allocazione delle risorse finanziarie. Tra gli adempimenti statutariamente previsti saremo chiamati ad approvare il bilancio consuntivo e quello preventivo redatti dal Tesoriere, e ad autorizzare quest’ultimo a sottoporli alla Direzione Nazionale per l’approvazione definitiva.
Ringrazio Matteo Renzi per la fiducia accordatami, come professionista, ma anche come rappresentante del Molise, circostanza a cui non si è sempre abituati nel panorama politico nazionale”.
Un traguardo raggiunto anche in virtù delle posizioni estremamente nitide e coerenti assunte nel corso degli ultimi anni sul tema delicato del finanziamento ai partiti, che ha visto l'onorevole Laura Venittelli spendersi con caparbietà e tenacia contro un modello che ha solo provocato l'allontanamento della gente dalla politica e la perdita di credibilità delle realtà partitiche.
Una scelta che evidenzia il grado di massima fiducia che il segretario nazionale Renzi vanta nei confronti dell’onorevole Laura Venittelli, chiamata insieme ad altre due persone di area e a 3 docenti toscani a comporre questo organismo.
A optare, tra gli altri, per la Venittelli nel Comitato di tesoreria è stata la Direzione nazionale riunita nella prima seduta successiva a quella del rinnovo della componente elettiva da parte dell’Assemblea nazionale, nel rispetto della rappresentanza territoriale e di genere.
L’incarico ha durata formale di 4 anni e può essere confermato una sola volta.
“Esprimo massima soddisfazione personale e politica per essere chiamata a svolgere un ruolo di responsabilità diretta all’interno del Partito democratico – ha commentato l’onorevole Laura Venittelli – perché come componente del Comitato di tesoreria dovrò coadiuvare il tesoriere nello svolgimento delle sue funzioni di indirizzo e verifica rispetto alla gestione contabile, alle fonti di finanziamento e alla allocazione delle risorse finanziarie. Tra gli adempimenti statutariamente previsti saremo chiamati ad approvare il bilancio consuntivo e quello preventivo redatti dal Tesoriere, e ad autorizzare quest’ultimo a sottoporli alla Direzione Nazionale per l’approvazione definitiva.
Ringrazio Matteo Renzi per la fiducia accordatami, come professionista, ma anche come rappresentante del Molise, circostanza a cui non si è sempre abituati nel panorama politico nazionale”.
Un traguardo raggiunto anche in virtù delle posizioni estremamente nitide e coerenti assunte nel corso degli ultimi anni sul tema delicato del finanziamento ai partiti, che ha visto l'onorevole Laura Venittelli spendersi con caparbietà e tenacia contro un modello che ha solo provocato l'allontanamento della gente dalla politica e la perdita di credibilità delle realtà partitiche.
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