Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della celebrazione della Giornata dedicata al ricordo dei caduti, militari e civili, nelle missioni internazionali per la pace, ha inviato al Ministro della Difesa, Mario Mauro, un messaggio:
"Rivolgo il mio deferente omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita adempiendo con onore al proprio dovere, al servizio dell'Italia e della comunità internazionale. Nel 10° anniversario della strage di Nassirya, che oggi ricorre, un commosso pensiero va, in particolare, ai 19 italiani tragicamente caduti in quell'efferato, gravissimo attentato ed agli iracheni che con essi perirono, vittime di una stessa inaccettabile e vile barbarie.
I militari ed i civili che, anche a rischio della vita, operano nelle aree di crisi, in tante travagliate regioni del mondo, sono l'espressione di un paese che crede nella necessità di uno sforzo comune per la sicurezza e la stabilità. Sono il simbolo di un impegno forte a tutela dei diritti fondamentali dell'uomo e per la cooperazione pacifica tra i popoli.
I caduti che commemoriamo in questa giornata sono stati interpreti coraggiosi e sfortunati di questo grande impegno italiano. Dobbiamo esserne orgogliosi e tributare loro la nostra riconoscenza per quanto hanno dato. Con questi sentimenti sono oggi affettuosamente vicino ai familiari di quegli uomini e di quelle donne e partecipo al loro dolore".
I militari ed i civili che, anche a rischio della vita, operano nelle aree di crisi, in tante travagliate regioni del mondo, sono l'espressione di un paese che crede nella necessità di uno sforzo comune per la sicurezza e la stabilità. Sono il simbolo di un impegno forte a tutela dei diritti fondamentali dell'uomo e per la cooperazione pacifica tra i popoli.
I caduti che commemoriamo in questa giornata sono stati interpreti coraggiosi e sfortunati di questo grande impegno italiano. Dobbiamo esserne orgogliosi e tributare loro la nostra riconoscenza per quanto hanno dato. Con questi sentimenti sono oggi affettuosamente vicino ai familiari di quegli uomini e di quelle donne e partecipo al loro dolore".
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