martedì 12 novembre 2013

Inflazione, tasso Istat allo 0,8% inverosimile!

Risulta del tutto inverosimile l’asserito  “crollo” dell’inflazione ad ottobre 2013 rilevato dall’Istat, secondo cui il tasso, relativo al carrello della spesa, si sarebbe assestato allo 0,8%.







Un andamento che, purtroppo, non emerge affatto dalle nostre rilevazioni, a maggior ragione alla luce dell’incremento dell’IVA al 22% dal 1 ottobre.

Infatti, tale incremento  ha influito e continuerà ad influire negativamente non solo sui prodotti direttamente interessati, sui quali è applicata l’aliquota ordinaria, ma anche su tutti i beni di largo consumo che in Italia, non lo dimentichiamo, sono trasportati per l’86% su gomma e quindi risentono del rincaro dell’IVA sui carburanti.

Le ricadute determinate da quest’ultimo comporteranno gravi ripercussioni sull’andamento della domanda di mercato interno già in forte crisi (la contrazione nel biennio 2012-2013 sarà pari al -8,1%) e, quindi, sull’intero sistema economico, afflitto da un forte calo della produzione, da un alto “tasso di mortalità” delle imprese, nonché da un tasso di disoccupazione da record. Dalle nostre rilevazioni emerge, solo per quest’anno, una contrazione dei consumi del -3,3%, pari ad una minore spesa complessiva delle famiglie di 23,4 miliardi di Euro.

Il disagio delle famiglie è tale da costringerle a tagliare drasticamente persino consumi alimentari (che, per loro natura, sono sempre gli ultimi a cui le famiglie rinunciano). Diminuzione che nel 2013 sarà pari al -4,6%, pari ad una contrazione di spesa di oltre 262 Euro annui a famiglia (con riferimento, ovviamente, al solo settore alimentare).

Per questo è necessario che il Governo agisca con determinazione per un rientro dell’incremento IVA avvenuto ad ottobre (misura depressiva che colpisce soprattutto i redditi più bassi) e per una modifica all’insegna dell’equità dei nuovi tributi in arrivo nel 2014. Ci riferiamo in particolare alla Trise (da noi ribattezzata simil-IMU) che, in assenza di detrazioni sulla prima casa, comporterà ricadute pesantissime soprattutto per le famiglie numerose e per quelle residenti nelle cinture urbane (con rendite catastali più basse).

Inoltre è indispensabile imprimere una vera e propria svolta in direzione di un rilancio della domanda interna e di una ripresa degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca, fondamentali per l’occupazione giovanile.

Nessun commento: