La stima è stata calcolata dalla CGIA che ricorda: le imprese italiane sono indebitate con il sistema bancario per 921,5 miliardi di euro.
“Con la decisione della BCE di ridurre il Tasso ufficiale di sconto di altri 0,25 punti, i risparmi complessivi per il mondo delle imprese potrebbero aggirarsi, in linea puramente teorica, attorno ai 2,3 miliardi di euro all’anno“.
A segnalarlo è il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi. L’Ufficio studi dell’Associazione, dopo aver esaminato la situazione debitoria delle imprese italiane, ha quantificato i vantaggi economici derivanti dalla decisione presa dalla BCE: la riduzione del tasso ufficiale di sconto potrebbe comportare, ipotizzando che la riduzione del tasso avvenga in egual misura anche su quelli al dettaglio, un risparmio di 2,3 miliardi di euro all’anno per il mondo imprenditoriale.
Come si è giunti a questo risultato? A fronte di un livello di indebitamento delle nostre aziende nei confronti del sistema bancario italiano pari a 921,5 miliardi di euro (ultimo dato disponibile al 31 agosto 2013), la riduzione del Tasso ufficiale di riferimento (ex Tus) allo 0,25 per cento potrebbe dar luogo ad una contrazione degli interessi annui a carico del sistema imprenditoriale italiano stimata in 2,3 miliardi di euro. Per ciascuna impresa, sottolinea la CGIA, la decisione della BCE potrebbe comportare un beneficio medio annuo pari a 443 euro.
“E’ bene precisare – conclude Giuseppe Bortolussi – che la riduzione del tasso di interesse stabilito dalla Banca centrale europea potrebbe non tramutarsi in una corrispondente contrazione del costo del denaro nel nostro Paese. Pertanto, i risparmi in capo alle nostre aziende da noi calcolati potrebbero essere sovrastimati“.
Se la riduzione del tasso ufficiale di riferimento della BCE allo 0,25 per cento sarà recepita integralmente anche dal sistema bancario italiano, a livello regionale saranno gli imprenditori della Lombardia, del Trentino Alto Adige e dell’Emilia Romagna a “godere” dei maggiori vantaggi. In Lombardia, a fronte di un indebitamento complessivo pari a 247,5 miliardi di euro, ciascuna impresa beneficerebbe di una diminuzione media del costo del denaro pari a 758 euro all’anno.
A segnalarlo è il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi. L’Ufficio studi dell’Associazione, dopo aver esaminato la situazione debitoria delle imprese italiane, ha quantificato i vantaggi economici derivanti dalla decisione presa dalla BCE: la riduzione del tasso ufficiale di sconto potrebbe comportare, ipotizzando che la riduzione del tasso avvenga in egual misura anche su quelli al dettaglio, un risparmio di 2,3 miliardi di euro all’anno per il mondo imprenditoriale.
Come si è giunti a questo risultato? A fronte di un livello di indebitamento delle nostre aziende nei confronti del sistema bancario italiano pari a 921,5 miliardi di euro (ultimo dato disponibile al 31 agosto 2013), la riduzione del Tasso ufficiale di riferimento (ex Tus) allo 0,25 per cento potrebbe dar luogo ad una contrazione degli interessi annui a carico del sistema imprenditoriale italiano stimata in 2,3 miliardi di euro. Per ciascuna impresa, sottolinea la CGIA, la decisione della BCE potrebbe comportare un beneficio medio annuo pari a 443 euro.
“E’ bene precisare – conclude Giuseppe Bortolussi – che la riduzione del tasso di interesse stabilito dalla Banca centrale europea potrebbe non tramutarsi in una corrispondente contrazione del costo del denaro nel nostro Paese. Pertanto, i risparmi in capo alle nostre aziende da noi calcolati potrebbero essere sovrastimati“.
Se la riduzione del tasso ufficiale di riferimento della BCE allo 0,25 per cento sarà recepita integralmente anche dal sistema bancario italiano, a livello regionale saranno gli imprenditori della Lombardia, del Trentino Alto Adige e dell’Emilia Romagna a “godere” dei maggiori vantaggi. In Lombardia, a fronte di un indebitamento complessivo pari a 247,5 miliardi di euro, ciascuna impresa beneficerebbe di una diminuzione media del costo del denaro pari a 758 euro all’anno.
Per le aziende del Trentino Alto Adige (debito complessivo pari a 27,4 mld di euro), i minori costi per impresa potrebbero essere di 674 euro; in Emilia Romagna (con una esposizione bancaria di 101,5 mld di €), il calo del costo del denaro potrebbe consentire di far risparmiare ad ogni singola impresa ben 604 euro all’anno.
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