Appare del tutto inverosimile la rimonta del clima di fiducia dei consumatori a novembre. Nella fase attuale i cittadini sono confusi e disorientati, non capiscono cosa ne sarà dell’IMU e della IUC (ex Tarsu, TIA, Tares, Trise, Tari, Tasi…), inoltre devono fare i conti con gravi difficoltà economiche e con una progressiva erosione del proprio potere di acquisto.
“Parlare di ripresa della fiducia significa vivere fuori dalla realtà. Dal nostro osservatorio internazionale confermiamo che è aumentata sì la fiducia, ma solo quella dei ricchi villeggianti nei resort di Antigua.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Come testimoniano i dati più recenti, in fatti, di fronte ad una situazione simile le famiglie sono costrette a modificare in maniera profonda i propri comportamenti e le abitudini, ricorrendo spesso a molte rinunce.
Solo nel biennio 2012-2013 la contrazione dei consumi, secondo i dati aggiornati dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, raggiungerà quota -8,1%, pari ad una contrazione complessiva della spesa delle famiglie di circa 60 miliardi di Euro.
Per non parlare dei consumi destinati ai regali in occasione delle prossime festività natalizie, che secondo le prime stime subiranno una contrazione del -11,2%.
Minori entrate che avranno effetti pesantissimi sull’intero andamento del mercato e dell’economia nel suo complesso.
La contrazione dei consumi, infatti, incide negativamente sulla produzione e quindi sull’occupazione, contribuendo sempre di più alla riduzione del potere di acquisto delle famiglie.
È ora che il Governo decida seriamente di intervenire con responsabilità per avviare una fuoriuscita dalla grave spirale depressiva in cui la nostra economia versa ormai da tempo.
È necessario, in particolare, rilanciare il potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso, a partire da una detassazione delle tredicesime e dall’annullamento dell’incremento IVA al 22%, nonché avviare una ripresa degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca necessari per la ripresa occupazionale.
Come testimoniano i dati più recenti, in fatti, di fronte ad una situazione simile le famiglie sono costrette a modificare in maniera profonda i propri comportamenti e le abitudini, ricorrendo spesso a molte rinunce.
Solo nel biennio 2012-2013 la contrazione dei consumi, secondo i dati aggiornati dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, raggiungerà quota -8,1%, pari ad una contrazione complessiva della spesa delle famiglie di circa 60 miliardi di Euro.
Per non parlare dei consumi destinati ai regali in occasione delle prossime festività natalizie, che secondo le prime stime subiranno una contrazione del -11,2%.
Minori entrate che avranno effetti pesantissimi sull’intero andamento del mercato e dell’economia nel suo complesso.
La contrazione dei consumi, infatti, incide negativamente sulla produzione e quindi sull’occupazione, contribuendo sempre di più alla riduzione del potere di acquisto delle famiglie.
È ora che il Governo decida seriamente di intervenire con responsabilità per avviare una fuoriuscita dalla grave spirale depressiva in cui la nostra economia versa ormai da tempo.
È necessario, in particolare, rilanciare il potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso, a partire da una detassazione delle tredicesime e dall’annullamento dell’incremento IVA al 22%, nonché avviare una ripresa degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca necessari per la ripresa occupazionale.
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