giovedì 10 ottobre 2013

Psz, dopo il successo nazionale torna il progetto 'Alcohol Free'

La responsabile Fanelli: "Dati allarmanti. Ora ripartire da scuole e famiglie".












Siamo a maggio del 2013, al termine di lavori, studi, approfondimenti durati mesi. Parliamo di un’operazione capillare, dettagliata, costruttiva, concreta: è quella dei progetti per la salute organizzati e sviluppati dal Piano Sociale di Zona Riccia-Bojano, insieme con l’Associazione ABC PSY-Impresa Sociale (e con il patrocinio dell’A.S.Re.M.).

Un’operazione così importante, messa in piedi da esperti e psicologi, che da lì, da quel maggio, ha registrato un successo talmente rilevante da finire per conquistare un’eco nazionale. Infatti, i numeri, e finalità, i metodi che sono il cuore dei due progetti, sono stati rilanciati dall’Ansa e da radio e siti nazionali legati al tema della salute e alimentazione, oltre naturalmente all’intera stampa locale.

Parliamo di due importanti progetti di prevenzione e promozione della salute (per informazioni: www.abcpsy.it  oppure telefonare al numero 338-9954191) avviati parallelamente nelle scuole (tutte quelle contattate hanno aderito) il 18 settembre 2012, in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, denominati ‘A scuola di Educazione Alimentare’ e ‘Alcohol Free’, che hanno coinvolto qualcosa come 1300 studenti, 14 scuole elementari e medie inferiori, 85 classi, 24 Comuni: in tutto 1500 tra insegnanti e genitori.

La responsabile dei progetti, Micaela Fanelli, altresì presidente del Piano Sociale di Zona Riccia-Bojano, lancia anche per quest’anno l’operatività del progetto sull’alcol, che parte giovedì 10 ottobre: “Siamo molto felici e soddisfatti della cassa di risonanza ottenuta dai nostri progetti, perché significa che stiamo lavorando bene e sulla strada giusta. Inoltre, più se ne parla e più otteniamo ciò che vogliamo: preservare i nostri ragazzi, che poi sono il futuro delle nostre comunità”.

Ora dopo l’eccellente successo ottenuto, si riparte. Anche stavolta tutte le scuole hanno aderito al progetto ‘Alcohol free’. Consiste nella realizzazione di interventi che coinvolgono gli insegnanti, i genitori e gli alunni delle scuole medie inferiori. Obiettivo: promuovere la salute in campo alcologico e la prevenzione delle problematiche alcol-correlate. Nello specifico, sono stati concretizzati 2 incontri con gli insegnanti e i genitori e 3 incontri svolti da psicologi che hanno trattato vari argomenti: l’alcool e i suoi effetti; le problematiche alcool-correlate; i fattori psicologici, emotivi e sociali che ci inducono a consumare alcool; come riconoscere i segnali di allarme e a chi rivolgersi per chiedere aiuto; l’importanza della prevenzione in campo alcologico.

Quest’anno ci sarà una novità: il progetto sarà potenziato, attraverso incontri informativi che riguardano anche altre forme di dipendenza.

Intanto, i dati messi alla luce dall’indagine sul Molise da parte del PSZ Fortore-Matese e dell’Associazione ABC PSY-Impresa Sociale, sono inquietanti: “Metà dei nostri giovani non sa che l'alcol fa male – ha evidenziato con preoccupazione Fanelli – I dati emersi sono allarmanti. L'indagine è preziosa perché unica, in Molise non sono concretizzati dati così chiari e resi rispetto al territorio specifico. E sono seriamente drammatici”.

Ben il 64,5% dei ragazzi (di età compresa tra gli 11 e i 14 anni) ha dichiarato di aver bevuto bevande alcoliche. Alla domanda ‘Che età avevi quando hai bevuto la prima volta?’, il 6% addirittura ha dichiarato di aver bevuto prima degli 8 anni. Poi, il 49,9% non sa che l’assunzione di droghe (e quindi anche di alcol) può modificare una o più funzioni dell’organismo e ne determinano uno stato di dipendenza.

Altri dati preoccupanti: il 32,4% dei ragazzi dichiara di bere in famiglia, e il 30,1% con gli amici. Ancora: il 21,6% dei ragazzi non sa che l’alcol può provocare l’insorgenza di malattie serie come i tumori. Il 71,5% ignora che l’assunzione di bevande alcoliche può causare malattie del cavo orale. Non risulta poi chiaro l’effetto dell’alcol sulla percezione sensoriale e sulle capacità attentive: il 47,3% dei ragazzi ritiene erroneamente che l’alcol non altera queste capacità cognitive.

La presidente e responsabile del progetto Fanelli non ha dubbi: “Alla luce di questo scenario, stiamo lavorando con forza, impegno e costanza per offrire un’adeguata informazione, sensibilizzazione e prevenzione assolutamente necessarie! Ora informare e formare è fondamentale. Stiamo sviluppando un monitoraggio nel tempo e una continua azione di promozione della salute e prevenzione. Intendiamo potenziare i rapporti con la scuola e soprattutto la famiglia, con attività coinvolgenti e mirate! Si tratta quindi di un’operazione di prevenzione urgente, soprattutto – ha spiegato - per quanto riguarda la piaga dell’alcolismo delle aree interne, alimentata dal disagio e dalla crisi economica”.

Fanelli  ha inoltre specificato che le misure “per essere efficaci devono prevedere il coinvolgimento della scuola e della famiglia attraverso programmi integrati, che coinvolgano cioè diversi settori e ambiti sociali, e multi-componenti, che mirino ad aspetti diversi della salute del bambino: alimentazione, attività fisica, prevenzione di fattori di rischio legati all’età, con l’obiettivo generale di promuovere l’adozione di stili di vita più sani”.

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