Il senatore del Pd replica: la mia storia personale racconta della distanza tra politica ed affari.
La famiglia del senatore del Pd promotore delle Granmanze in Molise ha affari nel progetto? Niente affatto. All’articolo pubblicato dalla Gazzetta del Molise “Mucche al profumo di 239mila euro all’anno” che parlava di un possibile coinvolgimento del fratello del senatore Ruta ha replicato lo stesso esponente del Pd. “Non corrisponde al vero – scrive in una nota Roberto Ruta - la mia storia personale racconta della distanza, mia personale, tra politica ed affari. Da sempre”.
Il senatore spiega, nella stessa nota, che il contratto effettuato al committente, Pierluigi Ruta (fratello del senatore) riguarda una società privata che vuole realizzare un impianto a biogas con una vasca di 10 metri di diametro in agro di Casacalenda su un terreno opzionato per il solo diritto di superficie.
Il contratto prevede la realizzazione di un impianto a biogas vegetale – e sottolinea biogas vegetale - con l’indicazione specifica delle colture trattate. Tali impianti sono utilizzabili solo per reflui vegetali e non animali che necessitano invece di impianti di altra fattezza e di grandi dimensioni, oltre a dover essere provvisti di ben altre autorizzazioni. Insomma, Granarolo e le manze non centrano nulla, semplicemente nulla.
A spiegare ulteriormente la questione è stato anche lo stesso Pierluigi Ruta che nel pomeriggio di ieri si è recato in redazione per spiegare che il Progetto Febes, di cui fa parte, vede coinvolte circa 300 aziende agricole dislocate prevalentemente tra Molise, Puglia e Basilicata – ed ha come obiettivo – la produzione di integratori alimentari per zootecnica ad alto valore nutrizionale, più specificatamente un mangime melassato ad alto contenuto lipidico.
In questa misura rientrano le Aziende Agricole dedite a coltivazioni erbacee, tali aziende individueranno le caratteristiche dei suoli, delle risorse idriche e della fertilità dei propri terreni, in seguito metteranno a punto delle coltivazioni erbacee di particolare interesse nutrizionale da destinare all’alimentazione zootecnica”. In Basilicata, racconta il fratello del senatore, la Regione ha dato il via alla costruzione di un impianto per la produzione di un integratore alimentare zootecnico nel comune di Policoro.
Una dovuta precisazione – chiude invece il senatore - per i primi sette anni mio fratello, per una iniziativa privata, non percepirà alcun reddito dall’impianto perché c’è la cessione del credito in favore della ditta fornitrice dell’impianto stesso. Dall’ottavo anno in poi percepirà il reddito derivante dal corretto funzionamento dell’impianto detratti i costi della materia prima, della manutenzione e il costo del terreno opzionato da pagare.”
Il senatore spiega, nella stessa nota, che il contratto effettuato al committente, Pierluigi Ruta (fratello del senatore) riguarda una società privata che vuole realizzare un impianto a biogas con una vasca di 10 metri di diametro in agro di Casacalenda su un terreno opzionato per il solo diritto di superficie.
Il contratto prevede la realizzazione di un impianto a biogas vegetale – e sottolinea biogas vegetale - con l’indicazione specifica delle colture trattate. Tali impianti sono utilizzabili solo per reflui vegetali e non animali che necessitano invece di impianti di altra fattezza e di grandi dimensioni, oltre a dover essere provvisti di ben altre autorizzazioni. Insomma, Granarolo e le manze non centrano nulla, semplicemente nulla.
A spiegare ulteriormente la questione è stato anche lo stesso Pierluigi Ruta che nel pomeriggio di ieri si è recato in redazione per spiegare che il Progetto Febes, di cui fa parte, vede coinvolte circa 300 aziende agricole dislocate prevalentemente tra Molise, Puglia e Basilicata – ed ha come obiettivo – la produzione di integratori alimentari per zootecnica ad alto valore nutrizionale, più specificatamente un mangime melassato ad alto contenuto lipidico.
In questa misura rientrano le Aziende Agricole dedite a coltivazioni erbacee, tali aziende individueranno le caratteristiche dei suoli, delle risorse idriche e della fertilità dei propri terreni, in seguito metteranno a punto delle coltivazioni erbacee di particolare interesse nutrizionale da destinare all’alimentazione zootecnica”. In Basilicata, racconta il fratello del senatore, la Regione ha dato il via alla costruzione di un impianto per la produzione di un integratore alimentare zootecnico nel comune di Policoro.
Una dovuta precisazione – chiude invece il senatore - per i primi sette anni mio fratello, per una iniziativa privata, non percepirà alcun reddito dall’impianto perché c’è la cessione del credito in favore della ditta fornitrice dell’impianto stesso. Dall’ottavo anno in poi percepirà il reddito derivante dal corretto funzionamento dell’impianto detratti i costi della materia prima, della manutenzione e il costo del terreno opzionato da pagare.”
Fonte: La Gazzetta del Molise, del 17 Ottobre 2013

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