“Bagnoli è un luogo che tutti i molisani desidererebbero, qui non ci si piange a dosso ma si è talmente ottimisti che da un sogno, da un comune obiettivo si è riusciti a dar vita ad una filiera completa attorno alle piante officinali.
Una realtà che prima di oggi non conoscevo perché mai prima d’ora mi ero recato a Bagnoli del Trigno, ma che senza dubbio posso affermare che è di primaria importanza e valenza. Un’idea imprenditoriale vincente che dimostra come anche in Molise si possa riuscire, con il duro lavoro e la tenacia, a creare un qualcosa che possa fungere da sprono e da esempio per il resto del Paese. Come Regione Molise ed assessorato all’Agricoltura in particolare non possiamo far altro che plaudire a quanto fatto fino ad oggi dall’Appom, dalla Biogroup e da tutti i suoi soci e renderci disponibili ad incoraggiare e sostenere questo progetto e tutti i suoi futuri sviluppi. Sono queste realtà che fanno bene al Molise intero, sono queste realtà che danno lustro alla regione, al suo patrimonio e alla sua terra”.
Così l’Assessore regionale all’Agricoltura Vittorino Facciola ha salutato alcuni dei soci dell’Appom che sono giunti a Bagnoli del Trigno da tutto il Molise per prendere parte ad un incontro che ha avuto come scopo primario quello sia di far conoscere all’Assessore Facciolla questa nuova realtà tutta made in Molise sia per avere un momento di confronto e di dialogo sui nuovi orizzonti dell’agricoltura moderna, come appunto l’investimento in campi di piante officinali. Dal meeting sono emersi pareri, opinioni e dati di fatto molto interessanti. Si è sin da subito sottolineato che c’è la necessità di dare un’alternativa valida e remunerativa agli agricoltori molisani che sono ancora ancorati alla coltura monotematica, vale a dire il grano, e di trovare un nuovo e valido strumento per recuperare tutti quei terreni che sono rimasti da anni incolti ed abbandonati.
E’ necessario un cambio di cultura e di coltura per poter mettere in risalto e sfruttare al massimo il potenziale racchiuso nel territorio molisano e nella sua terra. Le piante officinali possono essere una valida e soddisfacente alternativa e i dati forniti dall’Appom hanno dimostrato sul campo, nel vero senso della parola, la validità del progetto e le sue potenzialità future. Prima dell’incontro con gli agricoltori l’Assessore Facciola ha effettuato una visita guidata sia agli stabilimenti della Biogroup e delle Officine Naturali sia ad alcuni campi situati nelle immediate vicinanze dei delle due aziende, vivendo in prima persona ogni singolo passaggio di trasformazione della cosiddetta filiera a chilometro zero delle piante officinali.
Così l’Assessore regionale all’Agricoltura Vittorino Facciola ha salutato alcuni dei soci dell’Appom che sono giunti a Bagnoli del Trigno da tutto il Molise per prendere parte ad un incontro che ha avuto come scopo primario quello sia di far conoscere all’Assessore Facciolla questa nuova realtà tutta made in Molise sia per avere un momento di confronto e di dialogo sui nuovi orizzonti dell’agricoltura moderna, come appunto l’investimento in campi di piante officinali. Dal meeting sono emersi pareri, opinioni e dati di fatto molto interessanti. Si è sin da subito sottolineato che c’è la necessità di dare un’alternativa valida e remunerativa agli agricoltori molisani che sono ancora ancorati alla coltura monotematica, vale a dire il grano, e di trovare un nuovo e valido strumento per recuperare tutti quei terreni che sono rimasti da anni incolti ed abbandonati.
E’ necessario un cambio di cultura e di coltura per poter mettere in risalto e sfruttare al massimo il potenziale racchiuso nel territorio molisano e nella sua terra. Le piante officinali possono essere una valida e soddisfacente alternativa e i dati forniti dall’Appom hanno dimostrato sul campo, nel vero senso della parola, la validità del progetto e le sue potenzialità future. Prima dell’incontro con gli agricoltori l’Assessore Facciola ha effettuato una visita guidata sia agli stabilimenti della Biogroup e delle Officine Naturali sia ad alcuni campi situati nelle immediate vicinanze dei delle due aziende, vivendo in prima persona ogni singolo passaggio di trasformazione della cosiddetta filiera a chilometro zero delle piante officinali.
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