giovedì 5 settembre 2013

Governo regionale e maggioranza attenti, in maniera concreta e dimostrabile, alle istanze delle imprese e dei lavoratori del comparto edile

Perché l’Acem allora mostra i muscoli con provocazioni che, alla prova dei fatti, risultano  inutili e pretestuose? Non posso non replicare alle recenti esternazioni del presidente dell’Acem, Corrado Di Niro, che anche ieri ha inteso tornare sulla questione dei mancati pagamenti dei lavori pubblici appaltati per la ricostruzione post sisma.








Come il presidente dell’Acem di certo ben sa, la Regione Molise – attraverso il suo presidente, gli assessori e i consiglieri regionali di maggioranza – ha ascoltato e recepito con attenzione e cognizione di causa le giuste rimostranze dei lavoratori e delle imprese del comparto ed ha strutturato -  in tempi brevi considerando le “pessime abitudini” sedimentatesi negli anni -  un piano economico in grado di dare risposte tangibili a quelle che sono evidenti ed annose problematiche. 

L’iter amministrativo avviato per il pagamento delle spettanze – come il presidente Di Niro può ben immaginare – richiede una tempistica che non può essere annoverata tra le negligenze e le promesse mancate che invece hanno contraddistinto le azioni politiche messe in campo nell’ultimo decennio!

Mentre l’iter avviato dall’attuale Governo regionale arriva a compimento, non paventando né sbavature né errori, risulta quindi francamente decontestualizzata  la “prova di forza” mostrata ieri che, di fatto, si scontra con la semplice realtà dei fatti, ampiamente dimostrabile.

Ricordo al presidente Di Niro che in pochi mesi Giunta e maggioranza hanno dato quelle risposte che gli edili e i lavoratori del comparto attendevano da anni.

E’ stato predisposto il piano organico di pagamenti di interventi a valere sui cinque milioni trasferiti all’Agenzia regionale di Protezione Civile che sta provvedendo ai mandati che richiedono tempistiche non dipendenti dalla volontà – evidenziata con gli atti e non con le chiacchiere – di questo Governo regionale.

Forse il presidente Di Niro pensa che lanciare grida d’allarme con cadenza quotidiana possa accelerare le procedure burocratiche che consentono il trasferimento delle somme dovute sui conti correnti di imprese e  lavoratori?

Sarà appena il caso di rimarcare che l’attuale Governo regionale, attraverso una decisa azione di ristrutturazione dell’Arpc, ha inteso dare finalmente sostanza alla delibera Cipe del 2011 attraverso la sottoscrizione di accordi di programma quadro che superano i 90 milioni di euro, ossigeno che rianimerà soprattutto il comparto rappresentato dal presidente Di Niro.

Parimenti, il vertice dell’Acem sa bene che le tante istanze dei lavoratori e degli imprenditori – ai quali noi abbiamo sempre guardato con rispetto, disponibilità e massima attenzione – sono state recepite fin da subito tanto che, in diverse occasioni, abbiamo avuto modo di confrontarci personalmente  sul tema.

Un impegno immediato -  quello messo in campo dall’amministrazione regionale – che non ha mostrato tentennamenti e che non ha nemmeno ceduto alla facile tentazione di usare strumentalmente la questione per rimarcare negligenze e inefficienze di altri.

Attraverso la disponibilità, l’ascolto e la condivisione delle problematiche e dei percorsi risolutivi, è stato individuato e avviato l’iter che è in fase conclusiva.  Assieme al direttore temporaneo dell’Arpc, alle strutture e ai dipendenti regionali, la Giunta regionale e la maggioranza di governo si sono adoperate con convinzione per la risoluzione delle onerose questioni pregresse che riguardano e colpiscono un comparto di cui conosciamo bene le necessità, le istanze e le problematiche. Ritengo però che la risoluzione delle stesse non necessiti né di derive populiste né di riproposizioni strumentali di questioni sulle quali si sta lavorando alacremente fin da subito.

Vogliamo continuare a lavorare così: con serietà, determinazione, concretezza e senza clamori, soprattutto quando questi ultimi -  alla prova dei fatti – sono del tutto fuori luogo.

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