mercoledì 21 agosto 2013

Il COSIB è un ente di diritto pubblico e come tale va trattato

Le notizie apparse in questi giorni sulla stampa locale fanno pensare che al Consorzio di Sviluppo Industriale della valle del Biferno non ci sia la volontà di adeguarsi a quanto previsto dalla legge regionale n. 10/2013, in materia di riduzione dei costi degli apparati amministrativi.









In realtà, dato il periodo delle ferie, il Consiglio generale non si è  ancora riunito per affrontare il discorso dell’adeguamento dei gettoni di presenza dei componenti del Consiglio di Amministrazione. "Sicuramente sarà oggetto della prima seduta utile – afferma il consigliere Monaco – altrimenti sarà compito della Regione provvedere affinché la normativa venga rispettata. Non voglio entrare nel merito della querelle che sembra essersi accesa in questi giorni, vorrei solo ricordare al Presidente Mascio quanto recita l’art. 1 dello statuto del Cosib: ‘il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Valle del Biferno, già costituito con DPR 17 ottobre 1967 n. 1019 ai sensi dell’art. 50 DPR 06.03.1978 n. 218 è Ente Pubblico Economico ai sensi della Legge 5 ottobre 1991 n. 317’ perché possa avere la certezza che esso rientra fra gli enti cui fa riferimento l’articolo 14 della legge regionale n.10/2013".

Il problema dei consigli di amministrazione troppo costosi è un argomento che doveva essere necessariamente affrontato nel momento in cui si è deciso di voler rivedere i costi di gestione degli enti pubblici. "Condivido le critiche sollevate alla citata legge regionale relativamente alla rivisitazione degli emolumenti spettanti ai consiglieri regionali e ritengo che alcuni aspetti vadano rivisti – aggiunge Monaco – ma finalmente, nel rispetto degli indirizzi dettati dalla normativa nazionale, si è riusciti a dare regole più certe e costi contenuti anche agli enti, le agenzie e gli organismi pubblici".

"Il mio personale auspicio – conclude il vicepresidente del Consiglio regionale –  è che alla ripresa dei lavori non solo ci sia la massima disponibilità di adeguamento alla normativa in vigore relativa alla riduzione dei costi della politica, ma che si sia tutti più pronti a considerare i benefici generali, abbandonando le logiche di tipo personalistico".

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