Lo ha stabilito la Cassazione che ha confermato la condanna a 1.000 euro di multa (pena condonata) inflitta ad un uomo della provincia Campobasso che si era particolarmente arrabbiato con due carabinieri che lo avevano fermato perchè viaggiava a bordo della sua auto con un solo faro acceso.
"Il diritto di manifestare il proprio pensiero in qualsiasi modo - si legge nella sentenza depositata ieri - non può trascendere in offese grossolane e brutali prive di alcuna correlazione con una critica obiettiva": per integrare il reato, previsto dall’articolo 291 del codice penale, "è sufficiente una manifestazione generica di vilipendio alla nazione, da intendersi come comunità avente la stessa origine territoriale, storia, lingua e cultura, effettuata pubblicamente".
Il reato in esame, spiega la Suprema Corte, "non consiste in atti di ostilità o di violenza o in manifestazioni di odio: basta l’offesa alla nazione, cioè un’espressione di ingiuria o di disprezzo che leda il prestigio o l’onore della collettività nazionale, a prescindere dai vari sentimenti nutriti dall’autore".
Il reato in esame, spiega la Suprema Corte, "non consiste in atti di ostilità o di violenza o in manifestazioni di odio: basta l’offesa alla nazione, cioè un’espressione di ingiuria o di disprezzo che leda il prestigio o l’onore della collettività nazionale, a prescindere dai vari sentimenti nutriti dall’autore".
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