venerdì 17 maggio 2013

Cepam-Cad a rischio per mancanza di fondi

Sulla violenza alle donne la provincia non abbassa la guardia. "Quanto alla violenza sulle donne, Isernia purtroppo non è immune da questo triste fenomeno". È il dato sul quale riflette l’assessore Filomena Calenda che è tornata ad interessarsi del problema degli abusi sulle donne.









"L’amministrazione provinciale – ha riferito Calenda – è da sempre in prima linea in questo ambito del sociale, offrendo, attraverso il Cepam-CAD (centro minori e centro ascolto donna), importanti servizi di accoglienza delle donne e dei minori in difficoltà. La situazione attuale di grave restrizione economica che ha interessato la pubblica amministrazione italiana a tutti i livelli ha indotto anche l’ente di via Berta a ridurre le spese destinate a servizi e a opere pubbliche.

Il Cepam-CAD, da sempre fiore all’occhiello della Provincia di Isernia, pertanto è stato rimodulato, il personale è stato ridotto pur cercando di non intaccare l’efficacia delle prestazioni offerte. Sebbene costretti a turnazioni estenuanti, infatti, gli operatori del centro, oggi ridotti a due psicologhe, tre operatori sociali e due volontarie, offrono consulenza psicologica e sociale a donne e minori in difficoltà, mediante interventi educativi e sostegno alle famiglie. Un’azione significativa che ha anche portato all’attivazione di una casa di accoglienza, un appartamento nel quale hanno trovato rifugio negli anni decine di madri con i loro bambini, per sfuggire a padri padroni e a difficili situazioni familiari.

Tutt’oggi l’appartamento è occupato, anche se probabilmente dal 30 giugno p.v., per carenza di fondi, verrà definitivamente chiuso. Il momento che attraversiamo è complesso: negli ultimi anni si sono susseguite una serie di vicissitudini che hanno minato alle fondamenta la stabilità di istituzioni importanti e di riferimento, come la Regione e la stessa Provincia di Isernia. Quest’ultima, in particolare, oltre a vedersi tagliare i fondi stanziati dal Governo, ha anche in più occasioni visto mettere a rischio la propria esistenza. Tante sono le incertezze, dunque, e tante le difficoltà, di cui pagano lo scotto soprattutto le fasce deboli della società, come le donne vittime di abusi.

Dovendo limitare all’essenziale gli interventi previsti dal Cepam-CAD, non abbiamo mai abbassato la guardia sul fenomeno della violenza sulle donne, promuovendo convegni che hanno annoverato la partecipazione di relatori illustri e validi esperti, tra cui la criminologa Roberta Bruzzone. Abbiamo coinvolto le scuole, perché la prevenzione, ne sono fortemente convinta, – ha continuato l’assessore provinciale – deve partire dall’età scolare e dall’ambiente scolastico, affinché nelle famiglie si acquisisca una sempre maggiore consapevolezza della necessità di denunciare violenze fisiche e abusi psicologici che si consumano all’interno delle mura domestiche.

Il mio impegno politico – ha concluso Filomena Calenda – continuerà in questa direzione. L’obiettivo, a breve termine, sarà quello di restituire certezza al Cepam-CAD, così da poter garantire, sul territorio della provincia di Isernia, un’opera di assistenza psicologico-sociale continua nel tempo a tutte le vittime di abusi".

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