La Regione Molise dopo aver investito somme per poco meno di 80 milioni di euro negli ultimi anni nella filiera avicola, si ritrova con la quasi totalità dei 400 avventizi fuori dal lavoro e senza tutela del reddito.
Con 270 addetti a tempo indeterminato in cassa integrazione ordinaria per parte delle ore, con diverse aziende poste in liquidazione coatta e altre in procedura concorsuale in un intreccio di sigle, rapporti complessi, proprietà indivise, patti parasociali e con pesanti situazioni debitorie.
Ad oggi nessuno conosce con esattezza l’effettivo ammontare delle esposizioni, nessuno ha idea del patrimonio aziendale e men che meno nessuno ha un prospetto chiaro su tutta la filiera avicola regionale comprensiva di allevamenti, macello, trasportatori, contratti stipulati, debiti con le banche e prospettive per il futuro.
In questa situazione pare che i componenti del consiglio d’amministrazione della GAM abbiano deciso di rinnovarsi il mandato, le imprese concorrenti stanno provando a portarsi via gli allevatori facendo mancare la materia prima che renderebbe inutile il resto della filiera e dalla stampa si apprende che gli addetti presidieranno il Consiglio Regionale l’11 aprile per chiedere altri finanziamenti al Presidente Frattura.
Nessuno disconosce il valore di un’attività economica e sociale quale quella della GAM-SOLAGRITAL, ma si può ipotizzare di continuare a far accumulare perdite per milioni di euro a una società controllata dalla Regione Molise senza che si registri un’inversione di rotta?
Se per i 400 avventizi non ci sono tutele con la cassa in deroga e il personale a tempo indeterminato è in cassa integrazione ordinaria, i finanziamenti che si chiedono a cosa servirebbero?
I cittadini molisani possono essere informati sulla reale situazione aziendale visto che è una società pubblica o no?
Chi risponde dell’operato della GAM? È vero che deve abbattere il capitale per milioni di euro? Chi controlla ciò che accade nella gestione aziendale?
Se la società ha propri Organi in carica regolarmente e recentemente rinnovati perché non provvede autonomamente al pagamento delle spettanze al personale?
Sulla filiera avicola molisana è arrivato il momento di girare pagina perché non è più possibile erogare finanziamenti pubblici che provocano debiti e non utili, senza che nessuno sia mai chiamato a rispondere degli errori compiuti.
Ad oggi nessuno conosce con esattezza l’effettivo ammontare delle esposizioni, nessuno ha idea del patrimonio aziendale e men che meno nessuno ha un prospetto chiaro su tutta la filiera avicola regionale comprensiva di allevamenti, macello, trasportatori, contratti stipulati, debiti con le banche e prospettive per il futuro.
In questa situazione pare che i componenti del consiglio d’amministrazione della GAM abbiano deciso di rinnovarsi il mandato, le imprese concorrenti stanno provando a portarsi via gli allevatori facendo mancare la materia prima che renderebbe inutile il resto della filiera e dalla stampa si apprende che gli addetti presidieranno il Consiglio Regionale l’11 aprile per chiedere altri finanziamenti al Presidente Frattura.
Nessuno disconosce il valore di un’attività economica e sociale quale quella della GAM-SOLAGRITAL, ma si può ipotizzare di continuare a far accumulare perdite per milioni di euro a una società controllata dalla Regione Molise senza che si registri un’inversione di rotta?
Se per i 400 avventizi non ci sono tutele con la cassa in deroga e il personale a tempo indeterminato è in cassa integrazione ordinaria, i finanziamenti che si chiedono a cosa servirebbero?
I cittadini molisani possono essere informati sulla reale situazione aziendale visto che è una società pubblica o no?
Chi risponde dell’operato della GAM? È vero che deve abbattere il capitale per milioni di euro? Chi controlla ciò che accade nella gestione aziendale?
Se la società ha propri Organi in carica regolarmente e recentemente rinnovati perché non provvede autonomamente al pagamento delle spettanze al personale?
Sulla filiera avicola molisana è arrivato il momento di girare pagina perché non è più possibile erogare finanziamenti pubblici che provocano debiti e non utili, senza che nessuno sia mai chiamato a rispondere degli errori compiuti.
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