La legge n.130 del 24.04.1975 pubblicata sulla G.U. n.113 del 30.04.1975 all’art.4 disciplina le modalità con cui deve svolgersi la campagna elettorale e prevede specifiche regolamentazioni sull’apertura di sedi territoriali di partiti e candidati.
Sono vietate insegne luminose e non possono essere affissi manifesti con fotografie dei candidati verso l’esterno, nel mentre è consentito indicare ovviamente sia le insegne del partito che il nome del candidato.
Essendomi strettamente attenuto al disposto della legge n.130/1975 nell’approntamento della sede ubicata a Termoli in Corso Fratelli Brigida, 56, prima di valutare l’opportunità di protocollare un esposto presso le competenti autorità chiedo di conoscere le motivazioni che hanno spinto la Polizia Municipale a muovere rilievi e procedere all’identificazione del dirigente regionale Eco.Dem ed attivista dei Giovani Democratici presente in sede.
Questi i fatti. Il 18 febbraio alle ore 15.30 circa sono intervenuti n.3 Vigili Urbani che con garbo hanno chiesto delucidazioni e dopo uno scambio di informazioni si sono allontanati.
Il 21 febbraio alle ore 11.00 è tornata la Polizia Municipale con altri tre Vigili, diversi dai primi, che hanno identificato il volontario del PD e gli hanno chiesto di rimuovere il simbolo del partito ed il nome del candidato, cosa che è stata fatta al cospetto di passanti incuriositi dal movimento.
Onde stigmatizzare un intervento anomalo e consentire il rispetto della legge n.130/1975 ho dato mandato allo Studio Legale D’Adamo/Salemme di inoltrare fax teso a chiarire l’accaduto, stante la grossolanità dell’errore e visto che giustamente in tutte le altre e diverse sedi elettorali di altri candidati continuano ad essere esposti verso l’esterno sia i simboli di partito che i nomi degli interessati.
Sollecito un suo urgente chiarimento sui fatti esposti che si commentano da soli, e che ciascun cittadino può constatare direttamente recandosi in C.so Fratelli Brigida, 56 dove non c’è più né simbolo del PD e né il nome del candidato, a differenza delle altre sedi.
Essendomi strettamente attenuto al disposto della legge n.130/1975 nell’approntamento della sede ubicata a Termoli in Corso Fratelli Brigida, 56, prima di valutare l’opportunità di protocollare un esposto presso le competenti autorità chiedo di conoscere le motivazioni che hanno spinto la Polizia Municipale a muovere rilievi e procedere all’identificazione del dirigente regionale Eco.Dem ed attivista dei Giovani Democratici presente in sede.
Questi i fatti. Il 18 febbraio alle ore 15.30 circa sono intervenuti n.3 Vigili Urbani che con garbo hanno chiesto delucidazioni e dopo uno scambio di informazioni si sono allontanati.
Il 21 febbraio alle ore 11.00 è tornata la Polizia Municipale con altri tre Vigili, diversi dai primi, che hanno identificato il volontario del PD e gli hanno chiesto di rimuovere il simbolo del partito ed il nome del candidato, cosa che è stata fatta al cospetto di passanti incuriositi dal movimento.
Onde stigmatizzare un intervento anomalo e consentire il rispetto della legge n.130/1975 ho dato mandato allo Studio Legale D’Adamo/Salemme di inoltrare fax teso a chiarire l’accaduto, stante la grossolanità dell’errore e visto che giustamente in tutte le altre e diverse sedi elettorali di altri candidati continuano ad essere esposti verso l’esterno sia i simboli di partito che i nomi degli interessati.
Sollecito un suo urgente chiarimento sui fatti esposti che si commentano da soli, e che ciascun cittadino può constatare direttamente recandosi in C.so Fratelli Brigida, 56 dove non c’è più né simbolo del PD e né il nome del candidato, a differenza delle altre sedi.
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