In media aumenti del +5,8% e comportamenti scorretti delle compagnie. Si confermano gravissimi gli aumenti delle assicurazioni rc auto avvenuti nel 2012: la stessa IVASS attesta, tra ottobre 2011 e ottobre 2012, un aumento con punte del 12,2%.
Secondo i dati raccolti dall’O.N.F., nel 2012 gli aumenti hanno raggiunto, soprattutto al Sud, vette del +19%.
Anche nel 2013 le premesse non lasciano presagire nulla di nuovo: secondo i primi dati raccolti dall’O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori, analizzando il consueto campione di 18enni e 50enni che devono assicurare un autoveicolo nelle aree del Nord, del Centro e del Sud del Paese (prendendo in considerazione le prime 5 compagnie assicurative che coprono oltre il 60% del mercato italiano), l’aumento medio quest’anno sarà del +5,8%.
A pagare le tariffe più care, come sempre, sono i neopatentati: mediamente la spesa varia dai 2.030 ai 4.260 Euro (soprattutto nel Sud le tariffe tendono a raggiungere cifre elevatissime).
Crescono in misura minore, invece, le tariffe per i 50enni in 1 classe, mediamente del +4,6%.
Un andamento intollerabile ed incontrollato, che continua ad incidere sempre di più sul potere di acquisto delle famiglie, portandole addirittura, in molti casi, a rinunciare all’automobile.
Tra aumento dei carburanti e rc auto, infatti, l’auto è divenuta un vero e proprio bene di lusso: il nostro Osservatorio ha calcolato che, solo nel 2012, i costi complessivi per il mantenimento di una vettura (carburante, rc auto, autostrade e manutenzione) sono aumentati di +481 Euro nel caso di un’auto a benzina e di +538 Euro per un’auto a gasolio.
È ora di porre fine a questo aumento, attraverso un intervento determinato del Governo teso ad incrementare la trasparenza e la competitività in questo settore (che, purtroppo, è ancora troppo carente sotto questi aspetti), nonché mediante una riduzione dei costi indiretti dei sinistri attraverso il funzionamento della banca dati antifrode.
Per questo ribadiamo la necessità di una riforma complessiva del sistema e di una vigilanza più ampia, che blocchi e sanzioni i comportamenti scorretti.
Ancora presente, inoltre, l’atteggiamento al limite della legalità adottato da molte compagnie che, soprattutto nel Sud, operano disdette strumentali, per poi riproporre una nuova polizza con prezzi elevatissimi (nel migliore dei casi con un aggravio del 50%).
Un comportamento che denunciamo da tempo e che a nostro parere si configura in piena violazione della legge dell’obbligo a contrarre.
Anche nel 2013 le premesse non lasciano presagire nulla di nuovo: secondo i primi dati raccolti dall’O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori, analizzando il consueto campione di 18enni e 50enni che devono assicurare un autoveicolo nelle aree del Nord, del Centro e del Sud del Paese (prendendo in considerazione le prime 5 compagnie assicurative che coprono oltre il 60% del mercato italiano), l’aumento medio quest’anno sarà del +5,8%.
A pagare le tariffe più care, come sempre, sono i neopatentati: mediamente la spesa varia dai 2.030 ai 4.260 Euro (soprattutto nel Sud le tariffe tendono a raggiungere cifre elevatissime).
Crescono in misura minore, invece, le tariffe per i 50enni in 1 classe, mediamente del +4,6%.
Un andamento intollerabile ed incontrollato, che continua ad incidere sempre di più sul potere di acquisto delle famiglie, portandole addirittura, in molti casi, a rinunciare all’automobile.
Tra aumento dei carburanti e rc auto, infatti, l’auto è divenuta un vero e proprio bene di lusso: il nostro Osservatorio ha calcolato che, solo nel 2012, i costi complessivi per il mantenimento di una vettura (carburante, rc auto, autostrade e manutenzione) sono aumentati di +481 Euro nel caso di un’auto a benzina e di +538 Euro per un’auto a gasolio.
È ora di porre fine a questo aumento, attraverso un intervento determinato del Governo teso ad incrementare la trasparenza e la competitività in questo settore (che, purtroppo, è ancora troppo carente sotto questi aspetti), nonché mediante una riduzione dei costi indiretti dei sinistri attraverso il funzionamento della banca dati antifrode.
Per questo ribadiamo la necessità di una riforma complessiva del sistema e di una vigilanza più ampia, che blocchi e sanzioni i comportamenti scorretti.
Ancora presente, inoltre, l’atteggiamento al limite della legalità adottato da molte compagnie che, soprattutto nel Sud, operano disdette strumentali, per poi riproporre una nuova polizza con prezzi elevatissimi (nel migliore dei casi con un aggravio del 50%).
Un comportamento che denunciamo da tempo e che a nostro parere si configura in piena violazione della legge dell’obbligo a contrarre.
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