IdV alle Regionali e Rivoluzione Civile alle Politiche per un futuro nuovo in Molise e in Italia.
Siamo nel pieno della campagna elettorale, non solo per le regionali ma anche per le prossime politiche. Una campagna elettorale in cui, a livello nazionale, l’Italia dei Valori si candida sotto il simbolo della Lista Ingroia Rivoluzione Civile. Lo fa contro le politiche di Berlusconi e Monti a cui ha sempre fatto una dura opposizione, in parlamento e fuori dal parlamento, votando contro i provvedimenti proposti e portando avanti le battaglie referendarie a difesa, ad esempio, dell’art. 18.
Abbiamo scelto Rivoluzione Civile perché al suo interno ci sono le forze parlamentari (Italia dei Valori) ed extra parlamentari (Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e altri della società civile) che hanno scelto di contestare Berlusconi e Monti due governi che ci hanno impoverito sempre più.
Antonio Di Pietro è stato l’unico in Parlamento ad essersi distinto e ad aver capito immediatamente a quale pericolo stavamo andando incontro.
Oggi stiamo tutti peggio. Il governo Monti ci è stato presentato come unica strada per mantenere gli equilibri politici in Europa. Ma la solidarietà sociale, la vita delle persone, la vita delle famiglie dove le abbiamo dimenticate?
quello di Monti è stato il governo delle tasse, con una pressione fiscale in grande aumento, nessuna agevolazione e un prodotto interno lordo diminuito.
Abbiamo 2000 miliardi di debito pubblico e una ricchezza privata di oltre 10.000 miliardi che stanno nelle mani del 10% della popolazione.
Il divario è evidente tra chi,per dirla con una metafora, vive in un bellissimo attico e chi, invece, vive per strada .
Monti ha affondato le mani, non nelle tasche di quei pochi fortunatissimi, ma nelle tasche della gente comune, delle fasce più deboli.
Ma che modo di governare è questo?
Il governo Monti non è stato capace di reperire le risorse economiche e finanziarie per rimettere in piedi il Paese.
La legge Fornero è andata ad intaccare duramente la dignità dei lavoratori cancellando l’art. 18, ha dato origine alla gravissima situazione dei cosiddetti esodati, ha inventato meccanismi di flessibilità che non hanno portato alcun vantaggio al mondo produttivo.
E così, oggi, contiamo 3.000.000 di disoccupati e un numero incredibile di occupati con contratti a termine di vario genere, che stanno quindi sull’orlo del baratro, ad un passo dalla disoccupazione.
In Molise, se possibile, stiamo anche peggio rispetto al panorama nazionale. Siamo la Regione con le peggiori performance in ogni campo. Siamo in una situazione di enorme difficoltà.
Occorre ora un grande senso di responsabilità e occorre che ci sia consapevolezza, da parte di chi fa politica, che il proprio lavoro deve servire a migliorare la vita dei cittadini. Occorre acquisire la consapevolezza che il politico moderno non può più stare fermo, seduto alla sua scrivania; Il politico moderno deve essere sempre pronto, con la valigia in mano, a partire per andare a cercare risorse e finanziamenti, che ci sono e che devono essere spesi bene.
Occorre investire in servizi, nel lavoro e sui nostri giovani che hanno studiato, hanno sperato ma qui non trovano futuro. Ma la cultura serve ancora a qualcosa oppure no?
C’è solo una strada per uscire dall’empasse: votare Italia dei Valori in Molise e Rivoluzione Civile alle politiche premiando la politica della coerenza e di chi ha tenuto sempre la barra dritta.
Abbiamo scelto Rivoluzione Civile perché al suo interno ci sono le forze parlamentari (Italia dei Valori) ed extra parlamentari (Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e altri della società civile) che hanno scelto di contestare Berlusconi e Monti due governi che ci hanno impoverito sempre più.
Antonio Di Pietro è stato l’unico in Parlamento ad essersi distinto e ad aver capito immediatamente a quale pericolo stavamo andando incontro.
Oggi stiamo tutti peggio. Il governo Monti ci è stato presentato come unica strada per mantenere gli equilibri politici in Europa. Ma la solidarietà sociale, la vita delle persone, la vita delle famiglie dove le abbiamo dimenticate?
quello di Monti è stato il governo delle tasse, con una pressione fiscale in grande aumento, nessuna agevolazione e un prodotto interno lordo diminuito.
Abbiamo 2000 miliardi di debito pubblico e una ricchezza privata di oltre 10.000 miliardi che stanno nelle mani del 10% della popolazione.
Il divario è evidente tra chi,per dirla con una metafora, vive in un bellissimo attico e chi, invece, vive per strada .
Monti ha affondato le mani, non nelle tasche di quei pochi fortunatissimi, ma nelle tasche della gente comune, delle fasce più deboli.
Ma che modo di governare è questo?
Il governo Monti non è stato capace di reperire le risorse economiche e finanziarie per rimettere in piedi il Paese.
La legge Fornero è andata ad intaccare duramente la dignità dei lavoratori cancellando l’art. 18, ha dato origine alla gravissima situazione dei cosiddetti esodati, ha inventato meccanismi di flessibilità che non hanno portato alcun vantaggio al mondo produttivo.
E così, oggi, contiamo 3.000.000 di disoccupati e un numero incredibile di occupati con contratti a termine di vario genere, che stanno quindi sull’orlo del baratro, ad un passo dalla disoccupazione.
In Molise, se possibile, stiamo anche peggio rispetto al panorama nazionale. Siamo la Regione con le peggiori performance in ogni campo. Siamo in una situazione di enorme difficoltà.
Occorre ora un grande senso di responsabilità e occorre che ci sia consapevolezza, da parte di chi fa politica, che il proprio lavoro deve servire a migliorare la vita dei cittadini. Occorre acquisire la consapevolezza che il politico moderno non può più stare fermo, seduto alla sua scrivania; Il politico moderno deve essere sempre pronto, con la valigia in mano, a partire per andare a cercare risorse e finanziamenti, che ci sono e che devono essere spesi bene.
Occorre investire in servizi, nel lavoro e sui nostri giovani che hanno studiato, hanno sperato ma qui non trovano futuro. Ma la cultura serve ancora a qualcosa oppure no?
C’è solo una strada per uscire dall’empasse: votare Italia dei Valori in Molise e Rivoluzione Civile alle politiche premiando la politica della coerenza e di chi ha tenuto sempre la barra dritta.
Nessun commento:
Posta un commento