sabato 2 febbraio 2013

La tigre è ferita, ma la foresta non la protegge più

Riceviamo e pubblichiamo articolo di un nostro lettore.









Mancano solo 3 settimane all’appuntamento elettorale, molti si dilettano a fare pronostici, ma è risaputo che è il nostro sport nazionale preferito e non solo nel calcio, quello di sapere e di prevedere qualsiasi risultato.

La modernità e le nuove tecnologie ci hanno regalato i sondaggi, che supportano con numeri e dati il popolo degli addetti ai lavori, ma a volte influenzano anche i comuni cittadini. Un vecchio saggio raccontava che fino a che non escono i risultati ufficiali delle autorità competenti, ogni gioia o scoramento potrebbe essere strozzata in gola sul nascere.

Torniamo alla nostra tigre molisana che per lunghi anni ha Governato questi territori in maniera assoluta utilizzando quanto e di più utile a restare al vertice. Il passato è passato e non torna più, il presente dovrebbe far riflettere molto bene ogni elettrice ed elettore che entrerà nella cabina elettorale, perchè nello spazio di 1 minuto circa con piccoli segni di matita si decide il destino di una moltitudine di persone che stanno vivendo una crisi difficilissima e molto dura da superare.

Il popolo italiano ha sempre trovato delle risorse utili a superare tante difficoltà, però deve molto a grandi uomini e donne che hanno fatto grande la nostra Nazione, ma anche grazie agli umili, silenziosi e spesso sconosciuti lavoratori che costituiscono la base della Nazione.

Bene! Accertato che quest’ultimi sono i più numerosi cittadini ed elettori, tocca a loro stanare e rendere inoffensive (la e le ) tigri che imperversano nei nostri territori da molto tempo, aiutate dai pochi a danno dei molti. Il treno sta per passare e potrebbe essere una delle ultime occasioni per cambiare Democraticamente il Molise e l’Italia.


Giovanni Venuto

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